BLACK MUSIC 1977

 

La corsa per la firma del contratto si combatte duramente. O almeno è così per due discografici. Respinti dalla Columbia, dalla Decca e dalla Pye, i probabili contendenti sono la Harvest, la Virgin e la Island. Alla Island sono convinti che abbiano già un contratto in tasca e, quando uno dei loro manager riconosce un uomo della Virgin mentre curiosa ad un concerto degli XTC, saltano fuori i guantoni. Vince l'uomo della Virgin. La Virgin è un’etichetta giovane e alla moda, quella con il coraggio di pubblicare il disco dei Sex Pistols dopo che la EMI e la A&M li hanno scaricati. Far parte del sogno di Richard Branson è sicuramente positivo.

Appena una settimana dopo aver firmato con la Virgin gli XTC si ritrovano con il produttore John Leckie negli studi di Abbey Road per registrare il loro primo EP. Sono completamente all'oscuro sul funzionamento del mondo discografico. Trovarsi in un edificio pieno di cimeli del rock, con un produttore che aveva curato i suoni dei Pink Floyd, è troppo bello per essere vero.

Gli studi EMI di Abbey Road sono considerati gli studi dei Beatles da quando questi hanno intitolato un loro disco col nome della via. E' un posto inverosimile, una villa della tarda epoca vittoriana nella salubre periferia di St. Johns Wood, fatta costruire da un ricco parlamentare per l'amante che in seguito uccise. Da quel giorno la gente vede il fantasma della donna passeggiare negli uffici al piano di sopra e, considerati tutti gli avvistamenti, lei continua a essere una rompiscatole.

Lo Studio Tre a quei tempi è il più piccolo ed è situato a pianterreno, a sinistra del famoso ingresso. E' la stanza dove sono state registrate "Eleanor Rigby" e "Paperback Writer". Appropriatamente, per essere lo studio più economico del posto, è quello dove sono state mixate "Money" e "Taxman". E' suolo sacro.

Il millenovecentosettantasette non è un buon anno per i soldi e per gli uomini delle tasse inglesi. Il governo laburista di Jim Callaghan è storpiato dai sindacati in sciopero, dall'inflazione galoppante, e da un imponente debito pubblico. I Conservatori mordono il freno per subentrare, con Margaret Thatcher, personaggio ringhioso e folcloristico, che sbraita per far cadere il governo – tutto ciò, naturalmente, prima di aver ammorbidito da vera professionista il tono di voce, poiché a quel tempo sbraita ancora come fosse Johnny Rotten con una prugna in bocca.

Il problema più grande è la tensione razziale. Il Fronte Nazionale Britannico è in tumulto contro l’immigrazione nella Londra meridionale, e ispira l'ambasciatore degli Stati Uniti all’ONU Andrew Young a chiamare gli inglesi "gallinelle" a causa delle questioni razziali.

Swindon non è toccata da queste cose, così la band non vede problemi nell'intitolare il disco Black Music, riferendosi all’umorismo nero, piuttosto che alla razza. La Virgin e il loro manager insistono per cambiarlo. Così lo intitolano White Music come riferimento al rumore bianco. E' peggio. Nella loro sincera inconsapevolezza, non sono consci del fatto che potrebbero prenderlo come un segno di tendenza alla supremazia bianca. Non sono nemmeno in grado di pronunciare la parola supremazia!  Le loro canzoni sono semplici, dissonanti; potenti canzoni pop sulla noia, il bere, il sesso e lo spazio. Non sono mai stati ascoltati da più di un paio di centinaia di ubriachi alla volta. Non hanno idea dei danni che procureranno con poche parole scelte male. Vogliono solo essere delle pop star.

Se Andy Partridge è l'uomo di punta, Barry Andrews è il fronzolo della band. L'energia emanata da Andy sul palco è molto contagiosa, ma Barry è strano. Barry possiede un suono che li distingue dall'ordinario. Di tutti i gruppi saltati fuori fino allora con il cosiddetto punk, solo gli Stranglers puntano sulle tastiere per modellare il loro suono. Questo dà agli XTC un certo vantaggio sugli altri gruppi emergenti con solo le chitarre.

 

ANDY SULL’ARRIVO DI BARRY

Andy: Johnny Perkins, il tastierista precedente, ci aveva appena scaricato. Si era fatto una band che faceva quello che diceva lui, invece di fare lui quello che dicevo io. Cercammo di trattenerlo, mi tagliai i capelli e indossai una giacca di cuoio, e insieme a Colin andammo a cercare di convincerlo a rimanere, ma lui non voleva. Gironzolammo per i negozi di musica di Swindon e in uno di questi vedemmo appeso un biglietto che diceva più o meno così "Tastierista. Strumentazione propria". Ci precipitammo a cercarlo e in pratica lo prendemmo nella band dopo due audizioni. Dico audizioni, ma fu il fatto che possedesse la strumentazione e tutto il resto che lo fece entrare nella band.

Barry suonò in un modo completamente diverso quando venne alle audizioni. Suonò più o meno tipo John Lord dei Deep Purple. Io pensai che non stesse facendo giustizia a sé stesso e dissi, "Puoi suonare pure come cazzo ti pare". La volta successiva in cui suonammo insieme, il suo stile cambiò completamente. Fu come se avesse un esaurimento nervoso. Pensai, Wow, questo è grande. Perché non aveva suonato così l'altra volta? Perché aveva suonato come "Smoke on the Water"""? E adesso sta suonando come il ragazzino dei Pronipoti sotto amfetamina. Aveva quel pedale wah-wah e il suo distorsore e suonava sempre il suo organetto elettronico di merda scoperchiato, non per qualche tipo di scientifico "Hey, gente, guardate la mia massa di budella dell'era spaziale di metropolis/le parti interne di una tastiera da stazione spaziale". Lo suonava scoperchiato perché stava andando a pezzi, si stava sfasciando, e i fili venivano fuori. E lui doveva raggiungere velocemente tutti quei fili viventi per ripararli al volo. Quando si unì a noi, uscimmo a prenderci una sbronza fenomenale, e mi ricordo che tornai alle mie due stanze da letto vicino alla ferrovia e vomitai nel lavello della cucina. La mia ragazza stava spingendo i pezzi nello scarico con me in mezzo che farfugliavo: "E’ con noi, ne abbiamo trovato uno. E' con noi, è nel gruppo, l’abbiamo trovato, geniale… bluuuurghhh!"

 

Nelle sedute di registrazione per il primo EP degli XTC, dal 28 al 30 agosto del 1977, figura "Science Friction". Il consenso della critica per il 3D EP convince la Virgin ad andare avanti, e a registrare un album. Sei settimane più tardi si trovano nei Manor Studios della Virgin. L'antica residenza era il premio di produzione di Richard Branson per il successo di "Tubular Bells". E' un immensa casa di campagna vecchia di 400 anni, in mezzo ad acri di parco, nella periferia di Oxford. Lussuosamente arredata con arazzi antichi e solidi mobili in quercia, e con una coppia di cani lupo irlandesi intonati con il resto. Gli XTC fanno dentro e fuori ancora per una quindicina di giorni, visto che John deve remixare molte delle tracce agli Advision Studios, mentre la band è in giro per i concerti. Giura di aver fatto gli stessi mixaggi della prima volta, ma alla Virgin sembrano più contenti.

White Music esce nel febbraio del 1978. La copertina mostra la band vestita di nero e di bianco. Andy indossa pantaloni fatti per l'occasione, con delle frecce nere, e gira le spalle alla macchina fotografica. Colin cerca di apparire innocente, ignaro di avere la patta aperta, e Barry insiste per tenere in mano una lattina di birra Heineken, che in seguito verrà cancellata.

Sono prodotti cinque video per il disco, la maggior parte dei quali in un solo giorno. La band ha solo un giorno libero per girare i video, prima di correre all'Hilton di Amsterdam per unirsi al tour dei Talking Heads. Passano la notte precedente all'Hotel Talgarth, cercando di trovare consapevolezza spirituale nel collo di una bottiglia. La mattina seguente sulla strada verso gli studi televisivi ITN Colin, diventando di una curiosa sfumatura di verde, chiede di scendere dal taxi. Lo scaricano a Park Lane e lo osservano mentre attraversava barcollando sei corsie di traffico verso l'entrata dell'Hotel Dorchester, davanti alla quale vomita.

Come secondo singolo, "Statue of Liberty" non è un gran successo. Questa mancanza di successo innervosisce la Virgin. Porta alla decisione di mancare di rispetto al novizio Leckie e, il febbraio seguente, a registrare di nuovo "This Is Pop" e "Heatwave" con Robert John "Bastardo" Lange, per cavarne dei singoli.

Nonostante le nuove registrazioni, le copertine dei singoli, e i video a basso costo, White Music striscia nei Top 40 delle classifiche pop inglesi per circa un mese. Ma qualifica gli XTC come un gruppo che ha inciso qualcosa, e da loro la possibilità di guadagnare di più per i concerti dal vivo. Con una paga fissa di 25 sterline a testa la settimana, il loro manager li getta in un estenuante programma di concerti che provocherà severe ripercussioni negli anni futuri.

 

WHITE MUSIC

PARLANDO TRA LE RIGHE


SULLA MUSICA DEGLI XTC

Andy Partridge: Torno indietro con la mente e penso, che cavolo facevamo?

Colin Moulding: Quelle canzoni stavano disperatamente cercando attenzione. Io cercavo solamente le parole onomatopeiche che meglio si adattavano a quella esplosione ritmica.

Andy: E' come arte spaziale naïf. Colin ed io non sapevamo che cosa stessimo cantando, sul serio! Pensavamo di essere la cosa migliore dai tempi dell'energia nucleare. Io ero così sfigato, goffo e maldestro. Volevamo disperatamente essere futuristici e moderni, ma il risultato finale fu come se qualcuno nel 1956 si fosse messo comodo e avesse progettato un gruppo pop del futuro. Pensa al film Il Pianeta Proibito quando il mostro che viene da Id finisce di spappolare la gente e gli altri se ne vanno a rilassarsi nella loro navicella spaziale. Si mettono su le cuffie e ne esce la musica di White Music. Eravamo ovvi, popolari e bizzarri. Era tutto a senso unico e inusuale, mescolato a qualche salsa della nouvelle cousine. Non potevi separare quei turbini striati. Eravamo una via di mezzo tra Captain Beefheart e gli Archies.

 

SU JOHN LECKIE

Andy: Qualcuno disse, "John Leckie? Dovreste lavorare con lui".

Colin: Aveva lavorato coi Be-Bop Deluxe, ed era una delle cose che ci piaceva di lui.

Andy: E aveva mixato qualcosa dei Pink Floyd. Credo che abbia mixato il singolo di "Vegetable Man" A quei tempi era l’operatore ai nastri. Si erano fumati troppa erba e glielo lasciarono fare. Era abituato a riavvolgere i nastri e a servire tazze di tè e improvvisamente si era ritrovato tutto solo in uno studio buio e sinistro a mixare "Vegetable Man". John Lennon era solito chiamarlo Lickie, e per qualche motivo ne era molto orgoglioso. Buone credenziali.

Colin: Era molto calmo.

Andy: Una sera si prese una sbronza e ci confessò che era il primo album che produceva. Pensai che avevamo registrato già parecchio materiale, così che il suo sollevare il tappeto delle confidenze da sotto i nostri piedi in un confessionale sbronzo non avrebbe avuto importanza. Riuscimmo a completare l'album senza troppi inconvenienti nonostante venne fatto molto in fretta.

 

SULLE PRATICHE DI REGISTRAZIONE

Andy: Eravamo maledettamente nervosi e ridicolamente entusiasti per cercare di fare le cose giuste, ma non avevamo molte nozioni su cosa fosse una registrazione professionale. Pensavo che quando fai un album devi suonare tutte le canzoni nell'ordine in cui saranno pubblicate e quindi devi stare in silenzio tra una e l’altra. Io pensavo "devi solo suonarle tutte e così andranno dritte sul vinile, dritte alla nazione". Avevo scritto tutte quelle tablature perché non volevo sbagliare una parola, volevo sapere in che punto mi trovavo. Le incollai al mio amplificatore e io avrei voluto essere incollato a loro, pietrificato dal fatto che potessimo sbagliare qualcosa.

Colin: Abbiamo firmato il contratto e la settimana dopo eravamo ad Abbey Road, quindi abbiamo fatto un mese di concerti e quindi siamo andati al Manor. Le registrazioni durarono circa dieci giorni e quindi ci fu tutto quel nonsenso del mixaggio del quale non conoscevamo nulla.

 

SUL PRIMO MINISTRO

Andy: Edward Health, il primo ministro di allora, stava dirigendo una registrazione di canti di Natale nella stanza accanto e noi stavamo facendo un gran fracasso, così venne da noi per vedere cosa stesse succedendo. Voleva sapere che cosa fosse questa faccenda del punk e così entrò con i suoi amici. Il nostro pubblicitario, Tennis Detheridge, lo portò dentro. Non ci fu permesso di scattare delle fotografie, però nascondemmo un microfono in una pianta. I tipi della sicurezza setacciarono il posto ma non lo trovarono. John Leckie da qualche parte ha ancora una copia della registrazione.

 

SU MUTT LANGE

Andy: Sono sicuro che non lo chiamassero Mutt (Bastardo, ndt) per via del suo cane, ma il suo cane era sempre presente. Una delle cose che ricordo delle sedute all'Utopia era il suo cane, un bassotto, una specie di bracco, qualcosa di veramente basso, e le sue palle che si trascinavano sul morbido tappeto marrone.

Colin: Erano come brandelli di pelle di pollo.

Andy: Mutt ci tirò il collo. Durante le registrazioni perdemmo litri di sudore . La sua esperienza di arrangiatore ci impressionava. Era una specie di George Martin e poteva dare un serio contributo musicale.

 

SUL MANOR

Andy: Non potevamo crederci. Cristo, c'erano letti a quattro posti e tappezzeria. "Porco mondo, hanno i tappeti alle pareti in questo posto".

Colin: Era autunno e c'era un sacco di nebbia e questi enormi cani lupo irlandesi sulle cui groppe avrebbero potuto saltarci i miei figli. Mi piacevano tutti quegli arazzi. Io vivevo in una villetta a schiera a Ferndale Road e Andy in un appartamento, così che è stata una grossa esperienza.

Andy: Questo grande palazzo Tudorbethan e tutto questo equipaggiamento professionale con cui giocare. Dicevano cose tipo, "Volete del vino per cena?" Non avevo mai bevuto vino ed avevo paura a dire "".

 

SUL CANTARE

Andy: Il mio stile di canto in quei giorni era proprio maledettamente pazzo. Era così contorto perché avevo paura che non avremmo fatto un altro disco - non potevo vedere oltre al primo - e che alla gente il cantante non avrebbe lasciato alcun ricordo. Così adottai uno stile vocale che pensavo di poter fare, che pensavo fosse mio. Posso notare, anni dopo, che è solo un miscuglio di un sacco di cose che pensavo fossero classico rock'n'roll. C’è il singhiozzo di Buddy Holly, il vibrato di Elvis, e il manierismo ululato di Steve Harley. In più, quando suoni dal vivo e canti con un’amplificazione di merda, per farti sentire devi sembrare come un tricheco con problemi alla prostata.

 

LE PAROLE DI UN FAN

Dave Gregory: White Music fu un bel modo per iniziare la carriera. Tirava giù a calci la porta e diceva: "Ascoltami!". E' come un fumetto della Marvel, pieno di colori sgargianti. E' proprio divertente e sei obbligato a girare pagina. Quando firmarono, ero emozionato per loro. La faccenda punk sarebbe dovuta accadere due anni prima, perché loro sono stati per due anni in giro a far niente. Ian Reid li strappò da Swindon e li presentò al circuito punk, e dopo un anno hanno ottenuto un contratto. Comprai il 3D EP il giorno che uscì. Ero proprio contento di poter comprare qualcosa fatto dai miei amici nei negozi di dischi.

 

 

3D EP

SULLE CANZONI


 

“SCIENCE FRICTION”

(Andy Partridge)
(Singolo ed EP)

La Virgin riconosce il singolo in "Science Friction" fin dal primo giorno. E' un pezzetto di pop con parole senza senso, rapido, orecchiabile, divertente e che apparentemente parla di come placare invasori alieni, un effetto collaterale della passione di Andy per i fumetti. Ma nasconde un significato profondo che neanche Andy aveva capito. "Avevo sempre pensato che fosse una canzone senza senso. Solo un gioco di parole tra le parole fiction e friction. Anni dopo mi resi improvvisamente conto di che cosa trattasse. Da bambino soffrivo di astrofobia, avevo paura delle stelle. In una gelida serata, tornando dagli Scout della Scuola inferiore di Penhill, mi ritrovai a correre verso casa con gli occhi fissi a terra. Non potevo guardare in su perché altrimenti sarei rimasto pietrificato dalle stelle che mi fissavano".

Come molta della musica degli esordi, l'arrangiamento è dovuto alla passione di Andy per le "Rockin' Goose" e "Red River Rock" di Johnny and the Hurricanes, il tipo di musica che avrebbero potuto suonare durante il tragitto le fiere itineranti di Edward nelle feste del fine settimana. Lo staccato di piano e il folle suono di chitarra introduttivi sono l'ideale per catturare l'attenzione all'inizio dei concerti. E sul disco mantengono la stessa efficacia. L'organo da Luna Park di Barry e l'alieno assolo di strada decorano la canzone, mentre Andy usa la chitarra con le battute in levare dello ska per essere sentito tra il colpi di batteria. Ad Abbey Road Andy gironzolò per l'edificio in cerca di percussioni da aggiungere ai suoni, sistemandole su un contenitore metallico per microfoni, e lasciando a Terry il compito di colpirle verso la fine della canzone.

 

 

“SHE’S SO SQUARE”

(Andy Partridge)
(Solo lato B)

L'anticonformismo è all'ordine del giorno durante l'era punk. Gli XTC hanno bisogno di "andare a Londra per diventare punk" e pensare a loro stessi come alle icone dell'anticonformismo swindoniano. Andy scrive "She's So Square" come un attacco ai suoi antenati hippie e fuori moda. Ma è del tutto ipocrita. Da ragazzo, aveva cercato d'essere hippie anche lui. "La cosa che avevo che gli assomigliava di più era una giacca scamosciata finta che, a furia di suppliche, mia madre mi regalò per il mio quindicesimo compleanno. Assolutamente terrificante! Sembrava come se Crosby, Still & Nash fossero venuti dalla Russia".

"E’ un incrocio tra i New York Dolls e i Be-Bop Deluxe", ammette Andy sul brano. Le caratteristiche sono Barry al Fender Rhodes di Abbey Road e una raffinata chitarra alla Bill Nelson prima di entrare nel ritmo alla Dolls, ed è, come Andy dice, "Una canzoncina infantile. Solo un colpo alle generazioni precedenti e alle sue icone – i Cathy McGowans".

 

 

“DANCE BAND”

(Colin Moulding)
(Solo lato B)

Il circolo dei lavoratori era il centro di ogni cittadina industriale inglese – rumoroso, fumoso, con una gerarchia non detta e un senso di stabilità. Charlie e Vera Moulding avrebbero trascinato i loro figli, Colin e Graham, al club locale nelle serate danzanti. Tutti avrebbero ballato con la "Heel to Heel and Toe to Toe" di Gay Gordon, mentre i bambini sarebbero rimasti tranquilli e gli adulti perennemente ubriachi. "E allora, alla fine della serata, solitamente io e mio fratello ci alzavamo per suonare la "March of the Mods" mentre l'orchestra beveva qualcosa", dice Colin.

Tutto ciò ispira vagamente "Dance Band", nonostante questa sia la sua seconda composizione e Colin non ha ancora sviluppato la qualità descrittiva alla Lowry che caratterizzerà le composizioni future. Sono solo parole piazzate su un giro di basso.

"Dance Band" attira molta attenzione, compresa una prima seduta di registrazione per lo show radiofonico di John Peel alla BBC nel giugno 1977. Ancora più importante, è la prima canzone degli XTC ad apparire in televisione. Le poche misure introduttive del giro di basso sembrano misteriosamente quelle della "Mr Soft" di Steve Harley. Colin ammette la somiglianza. "C'è un po' di Harley in questo pezzo. Era destinato a venir fuori, sul serio. A quei tempi avevo circa sei personalità e nessuna di loro era la mia".

 

 

“GOODNIGHT SUCKER”

(Barry Andrews e Terry Chambers)
(Extra segreto dell’EP, solo lato B)

Nonostante non sia accreditata sul 3D EP, "Goodnight Sucker" è un capriccio dei Signori Andrews e Chambers, con Andrews al celeste di Abbey Road e Chambers alla birra. L'idea di insultare i fan per aver comprato il disco è di Andrews, ma è la voce di Chambers a dire la frase. "Chambers fece questa roba alla Donald Pleasance, dicendo 'Buonanotte, gonzi' con quel melenso tono di voce da maniaco", dice Colin. "Stavamo riflettendo sul tema della catena di montaggio che  più tardi sarebbe apparso nel concept di Go 2, e io credo proprio che durante l'incisione pensassero a quello".

 

 

WHITE MUSIC

SULLE CANZONI


 

“RADIOS IN MOTION”

(Andy Partridge)

Basata su una vecchia canzone, diventò il brano d'apertura dei concerti, assieme a "Science Friction". "Avevo riempito un nastro di radio interferenze, brontolii radiofonici, rumori di sintonia, e lo facevamo sentire mentre inserivamo gli spinotti, legavamo le cinghie, ci lubrificavamo e ci proteggevamo", dice Andy. Le sessioni di registrazione del John Peel Show includono questo nastro di interferenze, mentre John Leckie scelse di non farlo. "Questa canzone è proprio un piccolo temporale", dice Andy. "In origine, la canzone si chiamava 'Volcano', ed era destinata a diventare proprio quella sorta di scoppio rumoroso. La musica era la stessa, ma cambiammo il titolo in 'Radios in Motion' perché pensavamo stesse succedendo qualcosa nella musica, ma che non potevamo metterci sopra le mani completamente. Dal punto di vista lirico è solo una lunga sequenza di parole ronzanti – 'Make 'em, shake 'em in Siam'[1] Non significa nulla, suonava solo eccitante. 'Bouncing off an ocean liner'.[2] Che significa? E' così che scrivevamo parecchie delle nostre canzoni. Caricavi il fucile con un po' di buone ed eccitanti parole e poi: blam! Non avevano una struttura, ma l'effetto finale era questa moderna schioppettata del ventesimo secolo".

 

 

“CROSS WIRES”

(Colin Moulding)

"Adesso dimmi, Colin – 'Ogni cosa ronza ronza, ogni cosa suona suona'[3]. Il portavoce di una generazione? No, il portavoce della Philco", dice Andy con la sua migliore intonazione alla speaker della BBC.

Se le parole di "Cross Wires" sono spazzatura, nessuno può dirlo – sono più muco che musica. Ad ogni modo, Colin cercava di emulare Andy. "E’ una specie di surrogato di Partridge, davvero. Non so di che cosa parli. Probabilmente è un pizzico di nonsense. La parola buzz era la parola del momento. Avevo scritto la parola buzz sul mio basso con dei caratteri indelebili. Eravamo molto interessati ai suoni elettrici e ai crepitii. Deriva dai fumetti della DC Comics, suppongo". La musica, d'altra parte, proviene dal lato oscuro del gusto musicale di Colin. "Questa, più di molte altre, è probabilmente legata ai Black Sabbath. Il passaggio di accordi dal Sol al Do diesis, assieme al ritmo raddoppiato di Terry, evoca l'armonia del diavolo, così com'è conosciuta, e il tipo di intervalli stoppati che puoi trovare sul primo disco dei Sabbath. E' probabilmente per questo che l'ho fatta così, anche se posso solo sospettarlo. C'è un pizzico di Arthur Brown e un pizzico di Sabbath. Mi sforzavo di avere uno stile". Oltretutto si sforzò per cantarla. Nessun stupore se John Leckie per concluderla spense il registratore.

 

 

“THIS IS POP”

(Andy Partridge)
(Singolo e brano dell’album)

Il primo dei tanti attacchi portati da Andy all'industria discografica era stato preparato in una latteria molto simile a quella di A Clockwork Orange. Parla di un'anima perduta, combattuta dallo scegliere la musica per il jukebox, e messa di fronte al problema di descriverla. Il termine "musica pop" ai tempi è ancora considerato fuori moda in Inghilterra ma, per quel che riguarda Andy, non è importante se si tratti di Iggy Pop o dei Bee Gees, parliamo sempre di pop. "C'erano tutte queste discussioni sui giornali, sulle riviste, alla TV. 'Cos'è questo nuovo fenomeno? Cos'è questo punk rock? E' punk o new wave? Come dobbiamo chiamare sta roba? Pensavo fosse stupido, perché secondo me era solo del gelato. Gusti diversi di gelato".

La gente rimane scioccata dalla chitarra dissonante di Andy, inconsapevole del fatto che si basa su uno dei più famosi accordi del pop. "L'intera cosa è basata sull'accordo di apertura di 'Hard Day's Night' – una versione bastardizzata con una nota diversa allinizio e alla fine di ogni ritornello. Ed il resto è costruito attorno a questa struttura di accordi". Il brano è probabilmente la quintessenza delle composizioni di Partridge, capace di rendere accattivante qualcosa per il fatto di non stare alle regole. "Quando una canzone è in una certa tonalità, suoniamo intorno a questa tonalità a causa della grande difficoltà che crea. Perché la palla deve sempre finire in buca? E' divertente quando a volte gira intorno al bordo, quando sbatte contro la sponda. Così la gente potrebbe dire, 'Sta suonando scordato' ma non è vero. Sto solo provocando un pizzico di frizione qui, un pizzico di noia".

Alla Virgin lo vedono come il grande singolo e investono in un video promozionale del gruppo, dove Andy taglia dischi come fossero pancetta nel Booker Cash o al supermercato Carry di Swindon. Riconoscendo che la produzione di John Leckie era stata affrettata, scuciono altri soldi per una nuova registrazione con Mutt Lange agli studi Utopia di Londra. "La versione per il singolo che abbiamo fatto con Mutt Lange più o meno fece saltare fuori dall'acqua la versione dell'album", dice Colin. "Penso che sia la migliore registrazione che abbiamo mai fatto fino a Black Sea. Ma erano circa venti o trenta volte che la eseguivamo e ci stava facendo disperare. Quando abbiamo finito, potevamo vedere da dove era saltata fuori, ma in quel momento pensavamo, 'Bastardo, questo è nazismo' ".

 

 

“DO WHAT YOU DO”

(Colin Moulding)

Un minuto e quattordici secondi di marmellata comica, così si può riassumere questa canzone. E' il tipo di cose che potrebbe fare da colonna sonora ad uno sketch di "Benny Hill". "Morivo dal ridere mentre la risentivamo" dice Andy. "E' come se qualcuno si prendesse uno sballo con lo zucchero mangiando troppe caramelle alla frutta. Come mettere un disco di John McLaughlin nel frullatore. Il tipo di musica che ti fa andare l'insulina alle stelle. E' una coglionata assoluta e perfetta!".

"Avevo questa melodia ripetitiva e non sapevo proprio che cosa farci", dice Colin. "Avrebbe dovuto durare non più di dieci secondi, ma dal vivo funzionava e così finì nel calderone. E' come se un clown rovesci della panna addosso a qualcuno ottenendo così una reazione dal pubblico, e poi cerchi di fare lo stesso numero alla radio".

 

 

“STATUE OF LIBERTY”

(Andy Partridge) (Singolo e brano dell’album)

"Statue of Liberty" è il singolo più ovvio di White Music e era scritto appositamente con questo scopo da un presuntuoso Partridge due anni prima di firmare un contratto. La musica, che "probabilmente viene fuori dall'ascolto di una di quelle grandi canzoni scricchiolanti di tre accordi di Lou Reed, tipo 'Sweet Jane'," era rimasta nel cassetto aspettando le parole. "Furono ispirate dalla mia ragazza mentre stirava. Stava sollevando il ferro da stiro, cercando di sgrovigliarne il filo. In piedi con il braccio alzato, agitando il filo. Io dissi, 'Sembri la Statua della Libertà', e pensai, oh sì, queste sono le parole che mi servono per quel pezzo".

"E' un po' di più che una caricatura di 'Sweet Jane', con l'organo e il piano Wurlitzer", sostiene Colin. "Questa canzone in concerto era il vero pezzo da stadio, quella da cantare sventolando le sciarpe. C'era gente che saliva sul palco, metteva un braccio sulle spalle di Andy, e la cantava con lui".

Quando Andy vede la copertina poco ispirata del singolo, quella con la foto della statua ritagliata male e il logo rosso degli XTC, da notevole illustratore qual'è viene quasi alle mani con gli artisti della Virgin, e si fa promettere di essere coinvolto in tutti i progetti per le future copertine. E' sua l’idea che ha generato la copertina di Fossil Fuel, vincitrice di premi. Ma raramente con i video ha ottenuto quello che voleva. Ad oggi, crede che gli XTC non abbiano mai fatto un buon video.

 

 

“ALL ALONG THE WATCHTOWER”

(Bob Dylan)

L'unica cover su White Music è una scelta balorda ma efficace. Per un gruppo che intende salire sul carrozzone del punk eseguire un rifacimento di una canzone di Bob Dylan è perverso. Ma Andy vuole cantare una canzone che abbia un certo equilibrio nelle parole e che, fino a quel momento, non è in grado di scrivere lui stesso. La scelta cade su questa o, eventualmente, su "Citadel" dei Rolling Stones, ma quest'ultima Barry non la conosce.

Inoltre per Andy c'è l’opportunità di posare la chitarra per giocare a fare la rock star. "A volte ad Andy piaceva giocare un po' a fare Iggy Pop, senza essere ostacolato da una chitarra attorno al collo", dice Colin. Con Andy al microfono e alla sua armonica, c'è spazio per sperimentare gli arrangiamenti. Il dub reggae su molti gruppi inglesi post punk aveva un grosso impatto e gli XTC  affilano "Watchtower" durante i loro concerti in una specie di proprio codice dub. Andy ricorda che ad influenzarlo fu la "Irie Feelin' " di Rupie Edward, e che a quei tempi lo show radiofonico notturno di tendenza di John Peel includeva sempre un piccolo numero di canzoni dub genuine. Ma si tratta di un brano un po' meno forte che in realtà fa loro scoprire le possibilità del dub. "Ridi, se vuoi, ma era uscito David Essex con 'Rock On', che era suonata in stile dub. Era proprio scarna e ogni cosa aveva questa piccola eco che entrava a far parte del ritmo. Pensavo che fosse fantastico, dopodiché mi interessai all'idea di lasciare appositamente dei buchi nella musica", ammette Andy. "Anche 'Life Is Good In the Greenhouse' fu ispirata da David Essex", dice Colin.

John Leckie la sente suonare dal vivo, e preferisce registrarla in questo modo. Così, sistemati attorno alla batteria, la cantano e la suonano in presa diretta. In realtà non si tratta di vero dub, è semplicemente un modo per dei musicisti diversi di lasciare dei buchi nel loro suonare, mentre Andy modifica le parole di Bob, sembrando uno che si sta strozzando con qualcosa di sgradevole.

 

 

“INTO THE ATOM AGE”

(Andy Partridge)

Andy aveva fatto una serie di disegni sperimentali con l'effetto pulsante che scaturisce dal contrasto tra le frequenze del verde e del rosso, quello che aveva ispirato la copertina del 3d EP. Uno dei disegni si intitola "Into the Atom Age", da un ricordo d'infanzia della passione di sua madre per l'arredamento futuristico degli anni '50. "Avevamo il tavolino da caffè a forma di tavolozza, le tendine della cucina (una delle quali perennemente appesa a rovescio) con sopra disegnate scene appariscenti e metalliche di vita parigina, e cagnolini di metallo, le piastrelle in cucina erano di plastica grigia con della vernice buttata sopra, alla Jackson Pollock. Ero affascinato da questo futuro kitsch che tutti pensavano sarebbe arrivato. Tutti pensavano che nel 1977 sarebbero andati al lavoro volando con il loro piccolo jet personale, mangiando pillole per pranzo". Andy in questo periodo scrive anche "The Fifties Kitchen Curtain", il piccolo pezzo di prosa sull'inserto interno di Go 2.

"A quei tempi volevo che questo pezzo diventasse un singolo", dice Andy. "Pensavo catturasse molto di quello che stavo provando in quel momento. In quei giorni stavo leggendo un libro dal titolo The Austerity Binge, di Bevies Hillier, che parlava della roba kitsch. Avrei voluto che la nostra musica diventasse una versione musicale dei quadri di Miro, perché Miro aveva inconsciamente disegnato il look degli anni '50, solo che lo aveva fatto vent'anni prima. Un sacco di cosette vagamente triangolari e strutture forate all'interno, e lunghi pezzettini di filo a forma di strani piedi di gallina o con una stellina disegnata approssimativamente o con forme bizzarre. Benché anche 'Into the Atom Age' liricamente trattasse di quest’argomento, la musica del tipo di 'Cross Wires', 'I'm Bugged' e il modo con cui abbiamo approcciato 'All Along the Watchtower', erano probabilmente più vicine ai quadri di Miro".

Infatti "Into the Atom Age" è più una sorta esagerata di pomp-rock della metà degli anni '70,e Andy afferma che probabilmente pensò che assomigliasse più ad un pezzo del Bowie di quei tempi. Ora ammette che assomigli molto di più ai Rush!

 

 

“I’LL SET MYSELF ON FIRE”

(Colin Moulding)

Colin non è un adoratore del diavolo ed è lontano dal prendere in considerazione il suicidio violento, ma il concetto autoincendiario di “I'll Set Myself On Fire" viene preso troppo seriamente da alcuni fan che ai concerti si cospargono le mani di combustibile dandovi fuoco.

Ancora una volta, l'interesse di Colin per l'heavy rock insaporisce il suo modo di comporre con cambi d'accordi demoniaci che ricordano i Black Sabbath, un'arietta allegra chiamata "Come to the Sabbatt, Satan's There" da Black Widow, e le voci manierose dalla "Fire" di Arthur Brown. "Era un gran successo nei college quando conobbi mia moglie, nel 1973, e così 'Fire' è molto importante per me". Lanciata dalla risata folle, che scimmiotta deliberatamente lo Steve Bishop di "Blockbuster" e di "Ballroom Blitz" degli Sweet, la canzone diventa un miscuglio di influenze. "Certe cose hanno una legame e ti fanno scrivere cose che non comprendi", dice Colin. "C’è anche qualche slogan intenso in questa canzone. C'è un contro canto, 'H2O ain't good enough'[4]. Come dire, ci sono molti modi di suicidarsi, ed io scelgo di farlo col fuoco. Ancora una volta, penso che in questa canzone venga fuori una delle mie numerose personalità".

Il suono del fiammifero, ad ogni modo, è quello di un fiammifero strofinato dal roadie Jeff Fitches, editato  per aumentarne l'effetto e per sembrare sei teste di fiammifero che si accendono contemporaneamente.

 

 

“I’M BUGGED”

(Andy Partridge)

"Allora ero fanatico dei comics americani", dice Andy. " 'I'm Bugged' fu scritta come un soggetto di quei vecchi Creepy Stories[5]. A volte, quando ci toccava fare i concerti, ero costretto a guardare dal palco, e praticamente tutti tra il pubblico, di tutte le forme e di tutte le stazze, avevano quegli occhiali da sole di plastica economici, lì in piedi con la bocca aperta. Era come una piccola Creepy Story che parla del pubblico che sembra uno sciame di insetti. Barry Andrews fece una parte di tastiere all'egiziana fantastica. Non so da dove cavolo venisse fuori, ma sembrava riempire perfettamente quella mia 'chitarra da formica'. Ricevemmo il nostro primo anticipo per le registrazioni e tutti noi ci comprammo un nuovo strumento. Io comprai una chitarra Ibanez Artist. Bastava mettere fuori fase uno dei suoi pickup affinchè suonasse con questo divertente tono da mantide religiosa frusciante, come se una mantide religiosa potesse avere una chitarra. Lei è lì, ha finito di pregare, e ha tirato fuori la sua chitarrina verde da insetto".

Dal vivo la canzone consiste in una parte centrale improvvisata che poco aveva a che fare col punk, e che può durare diversi minuti, spesso senza poi ritornare alla canzone vera e propria. "Sembrava ipnotizzare il pubblico ed era quel tipo di canzone che potevi tirare avanti per secoli. Era una di quelle che piace alla platea", dice Colin. In studio diventa una scusa per far fare qualcosa ai roadie. Dice Andy, "Abbiamo mandato entrambi i roadie all'organo e abbiamo detto loro: 'Dovete solo suonarlo come vi pare. Ricordate solo che la canzone è "I'm Bugged"[6]. Jeff Fitches e Steve Warren erano lì che si sgomitavano e cercavano di allontanarsi l'un l’altro lontano dalla tastiera. Penso che cercassero di lottare. Stavano semplicemente cercando, nel loro modo di roadie, di descrivere qualcosa che avesse a che fare con gli insetti".

 

 

“NEW TOWN ANIMAL IN A FURNISHED CAGE”

(Andy Partridge) 

Dopo la guerra, gli urbanisti tedeschi visitarono la Gran Bretagna per stupirsi della ricostruzione che aveva preso il posto delle vecchie catapecchie, spazzate via grazie all'aiuto della Luftwaffe. Quartieri smisurati di nuove case luminose ed alti edifici parevano la benedizione di dio. Ma per la prima volta, l'Inghilterra aveva creato da sé un ambiente dove la gente si sarebbe annoiata sul serio. Il peggiore esempio nel quartiere di Penhill era The Valley. Non c'erano negozi, bar, ristoranti o club, e non si fermavano né i taxi né gli autobus. Non c'era da meravigliarsi se la gente qui si sentiva intrappolata. Durante gli anni settanta, tutti capirono che il sogno degli urbanisti era diventato l’incubo della comunità. Andy cerca di descrivere tutto questo in "New Town Animal". "Cercavo di descrivere quanto noioso fossero questi posti, dai quali vuoi disperatamente andartene, ma non c'è posto dove andare. Ne è uscito quasi un sentimento Tamla. C'è questo contagioso ritmo di rullante in quattro battute che, molto probabilmente, abbiamo rovinato infilandoci tutti quei tentativi incostanti".

 

 

“SPINNING TOP”

(Andy Partridge)

Una delle più vecchie canzoni dell'album, "Spinning Top" è già stata provata a sufficienza. Andy aveva scritto questa "canzoncina perversa" nel 1975, mentre viveva con Linda Godwin. Due di loro ascoltano il primo album dei New York Dolls e la colonna sonora del Rocky Horror Picture Show fino a farsela entrare nella testa. "Spinning Top" e "She's So Square", lo si capisce oggi, sono il risultato di queste influenze. "Un sacco di quelle canzoni sembrano pezzi del 'Rocky Horror' ", dice. "Sembra proprio essere 'Egyptians In Space'. L'intera faccenda vorrebbe sembrare vertiginosa, così che ci sono alcuni cambi di semitono che danno questa sensazione di vertigini, un po' come nella 'Dizzy' di Tommy Roe".

"Spinning Top", "Neon Shuffle"” e "Traffic Light Rock" sono tutti tentativi per diventar-ricchi-subito inventando un ballo pazzo. "Non ero un buon autore e pensavo che questo fosse il percorso per la gloria istantanea". Ma come il pubblico fa notare, la prima regola della musica dance è un ritmo costante, un qualcosa che gli XTC non comprenderanno mai. Continueranno a creare un numero di dischi dance poco ballabili. Il percorso per la gloria istantanea rimane bloccato.

 

 

“NEON SHUFFLE”

(Andy Partridge)

Altro "stupido ballo pazzo" dai tempi degli Helium Kids, "Neon Shuffle" è l'epilettica fine di parecchi concerti, con le parole di Dan Dare che istruiscono il pubblico sul come ballare freneticamente senza un ritmo chiaro ad aiutarli. A metà canzone l'arrangiamento frena per annunciare il casino con cui Barry Andrews avrebbe concluso ogni concerto. "Era incredibile come fosse così sgangherato. Spaccava sempre i tasti dell'organo e se questo non accadeva era quel piano maledetto", dice Colin. "Succedeva sempre durante i concerti, perché il suo fottuto piano aveva le ruote e trascinandolo durante questa canzone, inevitabilmente si rovesciava. E lui ci finiva sopra in piedi, suonandolo a rovescio". Barry vede questo finale come una sua composizione e lo segna sulla cassetta con il titolo "The Complete and Utter Destruction of Berlin by Bombers"[7].

 

 

FUORI DAI BINARI…


 

“HANG ON TO THE NIGHT”

(Andy Partridge)
(Solo lato B)

Sia Barry che il suo predecessore, Johnny Perkins, odiavano suonare "Hang On to the Night". Pensavano che il suono di tastiere alla Edwards Funfair umiliasse il loro grande talento. Andy la rende un po' meno ridicola della sua forma originale, quando si intitolava "Here Come the Saucers", ma è ancora molto scema. "John Perkins odiava suonarla dal vivo perché volevo che suonasse questa tastiera decisamente da auto scontro, mentre lui voleva essere preso sul serio – tipo Keith Emerson. Io volevo che fosse tipo Johnny and the Hurricanes. Lui 'aborriva il suo ventre', come dicevamo nelle assemblee scolastiche. Divertente da suonare. Da deficienti. Non sono ancora certo su che cosa significhi. E' una canzone sull'esser fuori la sera ubriaco, e in sostanza non vuoi che finisca". E' uguale al piacere di restare a letto, rannicchiato con la tua ragazza, con fuori le luci del tramonto, qualcosa per i quale era probabilmente troppo giovane quando aveva scritto "Here Come the Saucers". Comunque questa versione non è certo una canzone profonda, e finisce solo su un lato B, anche se, stranamente, registrano un'esibizione video durante le sedute al ITN.

 

 

“HEATWAVE”

(Colin Moulding)
(Solo lato B)

Durante le sedute di White Music al Manor registrano una versione di "Heatwave" mai pubblicata. La canzone, intitolata originariamente "Heatwave Mark II", è riesumata per le sedute di registrazione all'Utopia con Mutt Lange del febbraio 1978. "Credo, personalmente, che parli di lettini solari, ma è mescolata con parole ronzanti e strilli e immagini tipo 'se elettrico può divertire' ", dice Colin, che probabilmente dimentica il perché l'abbia scritta, poiché nessun uomo vero di Swindon vorrebbe essere trovato morto su un lettino solare. "Il Mark II Deluxe per me suona un pochino da lettino solare. Ma in realtà è più una canzone su una relazione", egli dice.

Nonostante sia solo un lato B, il tempo extra speso alle sedute di registrazione agli Utopia le dona un'atmosfera più impermeabile di altre canzoni dell'album. "La versione di Lange è ancora una volta estremamente migliore delle versioni precedenti", dice Colin, facendo attenzione all'idea del clavinet di Barry Andrews a alla chitarra fracassona di Partridge. Nelle canzoni di Colin la chitarra è sempre più inventiva, perché Andy non deve cantare e le prime registrazioni sono uguali all'arrangiamento live. Come spiega Andy, "[Se] non dovevo cantare la voce principale, riuscivo a divertirmi di più, a rilassarmi, a suonare cose più complesse e difficili".

 

 

“TRAFFIC LIGHT ROCK”

(Andy Partridge)
(Solo lato B)

"Eravamo tutti eccitati dalla 'Jet Boy' dei New York Dolls, ed eravamo rimasti proprio impressionati dal sapere che i rumori percussivi erano un cumulo di tacchi su un pavimento in parquet. Iniziammo a pensare che avremmo dovuto fare dischi con cumuli di tacchi su pavimenti in parquet. Questa fu sicuramente ispirata dai Dolls, dal glam e dai fumetti della DC Comics", pensa Colin. "Era solo un pezzo insignificante", dice Andy. "Continuavo a voler scrivere un ballo pazzo tipo l'Hitchhiker o l'Hullygully, ma la gente continuava a lamentarsi, 'La tua musica continua a fermarsi e a ripartire. Perché non le resti fedele quando la inventi?' Così 'Traffic Light Rock' descriveva le critiche alla band sotto forma di un ballo pazzo". La posizione per l'Hullygully nella "Hall of Fame dei Balli Pazzi" rimane certa. Per quanto duramente Andy ci abbia provato, gli XTC non saranno mai un gruppo dance.

 



[1] Trad. “Falli, scuotili nel Siam”

[2] Trad. “Rimanda indietro un transatlantico”

[3] Cfr. “Everything’s buzz buzz, Everything’s beep beep”

[4] trad. “L’H2O non è buona abbastanza

[5] ndr. Pubblicati in Italia come “I racconti dello zio Tibia”

[6] trad. “Sono una cimice”

[7] trad. “La completa e totale distruzione di Berlino da parte dei bombardieri”

 

SONG STORIES
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