BOOM DADA BOOM 1979

 

Non ci vuole certo una laurea in psicologia per capire che cosa non andasse tra Andy Partridge e Barry Andrews. Sebbene gli XTC abbiano trasformato Barry da semplice organista ad icona della new-wave, per contro la sua presenza ha incrementato le loro possibilità di firmare un contratto discografico ed aumentato il loro profilo pubblico. I suoi atteggiamenti da animale del palcoscenico, e l'incessante paura con la quale si auto fulminava, lo rendono il centro dell'attenzione in numerosi concerti. Andy è il leader del gruppo, ma Barry ne è la star, e lo sa. Ma desidera che il gruppo lo prenda un poco più sul serio. Ad allontanare Barry da Andy è il rifiuto di molte delle sue composizioni alle sedute di registrazione per Go 2. Se gli altri elementi del gruppo non si metteranno dalla sua parte, se ne andrà. Andy non ha intenzione di farsi strappare il controllo del gruppo da lui. Ad ogni modo Colin e Terry conoscono Andy fin troppo bene per cambiare partito, ed è improbabile che perdonino Barry per quella volta che si era presentato in concerto con un sassofono al posto del suo organo.

Per gli XTC l'abbandono di Barry non potrebbe accadere in un momento migliore. Il successo di autori come Elvis Costello e Nick Lowe sta aprendo la porta ai testi intelligenti di stile classico. I Devo, gli Ultravox e anche Gary Numan dimostrano che c'è richiesta per un suono più grandioso – Star Wars a confronto del Dan Dare di Barry Andrews. Quando Barry s'inoltra per cose migliori con i Restaurant for Dogs, la League of Gentlemen di Robert Fripp e gli Shriekback, per gli XTC inizia una nuova fase musicale.

All'inizio i fan non sono del tutto fiduciosi. Il fatto che Barry se ne sia andato è per loro uno shock enorme. Lui era il perfetto antieroe: basso, con la calvizie incipiente, mentre pestava le viscere del suo Crumar. Per qualche fan era una parte vitale degli XTC, e questi se ne vanno con lui. Ma Andy già sa chi vorrebbe che si unisca al gruppo, ribaltando una decisione di quattro anni prima.

Nessuno penserebbe mai che Dave Gregory sia un dio del rock. Con il suo leggero strabismo, con la sua voce morbida, gentile, rauca e dalla dolce cadenza, e con la sua estrema timidezza, è l'antitesi di Barry. Anni prima Andy e Colin avevano deciso che era troppo bravo per suonare con loro, il che probabilmente è vero. Nel 1977 le pose e l'immagine superano in importanza la tecnica musicale, e l'ignoranza di Dave in fatto di stile avrebbe probabilmente spaventato qualsiasi discografico succube della moda. Nel 1979 l'immagine visiva è diventata meno importante. Gli XTC sono un gruppo ben avviato che ha bisogno di migliorare le sue capacità musicali. La Fender Tremolo pre-amplificata a quadri sgargianti e la sua compagna Stratocaster hanno fatto guadagnare a Dave l'appellativo di Squinty Two Strats[1], ma in sostanza il suo equipaggiamento funziona bene, e il gruppo è in soggezione per il suo modo di suonare. Dave è il quarto uomo scrupoloso, raffinato e diligente che Barry non sarebbe stato mai. Dave può stare in un angolo del palco, beatamente inconsapevole dell'attenzione del pubblico, a laminare le canzoni con un suono laccato, ricco e denso. E' un chitarrista che, nonostante rifiuti i paragoni con Barry, può suonare le tastiere bene quanto lui, anche se con riluttanza. Il suo modo di suonare sembra rendere omaggio più a Joe Pass o a Chet Atkins che a Hendrix o Page. E' anche colui che può scrivere i pallini. E' colui che può trascrivere la musica. Per la prima volta negli XTC c'è un vero musicista. Ma Dave non è il trascinante esecutore dal vivo che era stato Barry. Ed è possibile che la perdita di un'attrazione alternativa sul palco sia stato un fattore importante per ciò che accadrà ad Andy Partridge nei due anni seguenti. Il modo di comporre di Colin è migliorato a tal punto da farlo passare in testa con molte canzoni, ma Andy è il boss. La pressione è su di lui.

Il 1979 è un anno di cambiamenti anche per altri motivi. I grandi leader mostrano meno tenacia di Partridge. Per i Callaghan, i Trudeau, i Somoza, gli Scià, gli Amin e i Bhutto che non ci sono più, arrivano le Thatcher, i Khomeini, i Saddam, gli Ortega, i Runcie e gli Haughey. Lo scampato disastro nucleare di Three Mile Island per poco non manda la Pennsylvania a rincorrere i Voyager ed i Pioneer, cambiando per sempre l'atteggiamento dell'umanità riguardo alle centrali nucleari. L'Iran tiene in ostaggio sessanta cittadini americani, incoraggiando per circa una decade l’America a schierarsi con Saddam Hussein. I Sovietici invadono l'Afghanistan, pregiudicando la loro possibilità di lucrare sull'organizzazione delle seguenti Olimpiadi.

Gli XTC si accorgono poco di tutto ciò. Sono una macchina da tour, che viaggia per il mondo nella scomodità di un furgone angusto, guadagnando 25 misere sterline alla settimana ciascuno. Dubbiosi sul loro stato finanziario, nonostante tutto vanno avanti. Lo scrivere canzoni continua ad essere prolifico, normalmente su rotoli di carta igienica o blocnotes d'albergo. Le prove e gli arrangiamenti si fanno sul palco durante il sound check. Colin aveva iniziato a comporre tardi, ed è stato costretto a mostrare i panni sporchi delle sue prime canzoni nel bagliore pubblico di un gruppo sotto contratto. Ma, dopo due dischi, inizia a sviluppare il suo stile personale. Il nuovo disco sposterà il centro degli interessi della Virgin dagli XTC verso Colin.

 

 

 DRUMS AND WIRES

PARLANDO TRA LE RIGHE


 

Neville: Dunque, quand'è che Barry decise di andarsene?

Colin: Condividevo con Barry una stanza al Gramercy Park Hotel di New York, e le cose andavano veramente male. Disse, "Sai, al momento giusto me ne andrò". Ed io, "Dovresti proprio farlo". E fu proprio sorpreso dal fatto che io invece non volessi andarmene. Affermò che in questo gruppo sarei stato "Ken lato B", e io allora pensai, Bene, è giusto essere Mr. Lato A solo se ne possiedi il talento.

Andy: Sapevo che stava per succedere qualcosa e ne approfittai per telefonare a Dave Gregory da un hotel di Boston. Rispose suo fratello e gli dissi, "Quando torna a casa, dì a Dave se vuole entrare in un gruppo."

Dave: Sostituivo qualcuno in un concerto country e western, e quando arrivai a casa Ian mi annunciò che Andy aveva un messaggio importante per me, così pensai che forse volesse offrire alla mia band un tour come gruppo di supporto.

Andy: Una volta rientrati, eravamo nell’ufficio di Ian Reid e …

Colin: Barry aveva appena gettato la spugna. Fu piuttosto tremendo, sul serio. Pensai, Bene, ci siamo. Abbiamo fatto due dischi, stiamo avendo quello che abbiamo sempre voluto, e tutto sta per finire.

Andy: Disse solo, "Ci vediamo, amici". Cristo! Fu traumatico. Il suono di Barry a quel punto era parte integrante.

Colin: Era come se lui ci impedisse d'essere ordinari.

Andy: I primi due album sono infatti dominati da quel sibilante senso di spensieratezza – da quella pazza musica barocca dello spazio di quell'organo sibilante.

Colin: Ed aveva quel modo così particolare di suonare il piano.

Andy: Quando si ricordava di quel fottuto piano.

Colin: Ma era l'individualista. Adattavamo le nostre tre parti insieme, in ciò che pensavamo fosse serrato e professionale, e poi arrivava lui e ci scarabocchiava sopra.

Andy: Era il pezzo del mosaico che non entra in nessun posto.

Dave: Posso comunque comprendere l'abbandono di Barry. Chiunque cerchi di proporre delle canzoni ad Andy, si prepari ad affrontare dei brutti momenti. Colin lo tollera poiché è cresciuto nella sua ombra ed è migliorato grazie a lui. Ricordo quanto era timido Colin. Era semplicemente lì nel gruppo. Non ero riuscito a sentirlo parlare per anni, e da ragazzo aveva così tanti capelli da non potergli vedere il viso.

Andy: Avevo l'abitudine di andare a sentire Dave Gregory suonare in gruppi tipo Pink Warmth. E' sempre sembrato molto più vecchio, ma era solo perché aveva cominciato a suonare prima ed aveva molto più talento. Al sabato, andavo al negozio di musica Kempster o nel negozio dal nome poco felice di Centro Organi John Holmes, che era condotto da questo tipo che quasi religiosamente chiamavamo Il Vicario. Dave si sedeva lì, accucciato su una chitarra, e io cercavo di suonargli dietro e a provare a carpirgli qualche trucco finché non ci avessero sbattuto fuori. Poteva suonare perfettamente tutte le note che erano in voga allora.

Dave: Gli Helium Kids erano una schifezza. Non erano capaci di suonare e tutti li guardavano dall'alto in basso. Ma c'era qualcosa in Andy che mi piaceva, qualcosa che lo rendeva speciale. Quando iniziò a scrivere canzoni, pensai avesse qualcosa.

Colin: Conobbi Dave mentre provavamo alla Hook Village Hall. Penso che sentì il baccano ed entrò per controllarci.

Dave: Suonavano "Adrenalin", e per la prima volta iniziai a preoccuparmi perché Andy aveva sicuramente molto più talento di me. Ogni volta che li vedevo, mi sentivo sempre più minacciato.

Andy: Pensavo, Bene io sono un completo idiota rispetto a Dave, così quando gli chiesi di unirsi a noi cercai di impressionarlo con tutto il lavoro che avevamo fatto.

Dave: Non credevo che me lo stesse per chiedere. Non sapevo che Barry li avesse lasciati, e in ogni caso pensavo che stessero cercando un altro tastierista.

Andy: Thomas Dolby chiese di entrare nel gruppo, ma non volevamo un altro professore pazzo pelato alle tastiere. Facemmo lo stesso delle audizioni.

Colin: Furono un orrore.

Andy: Furono un paio di giorni strazianti. I pochi che erano in grado di suonare erano vittime delle stanza da letto. Così ci siamo detti, "Chiediamo a Dave".

Dave: Guidai con venti centimetri di neve per arrivarci; ricordo Andy fermarsi a metà di un pezzo dicendomi di finirla di 'oernare'. Io dissi, "Finire di far cosa?" e lui disse "Basta con oern, oern, oern!". Era solo uno dei miei modi di suonare la chitarra.

Andy: Poco dopo ci sedemmo fuori dicendo: "Sei nel gruppo".

Colin: Penso che il suo primo commento fu, "dovrete estinguere la mia ipoteca".

Dave: Sì, infatti, avevo appena comprato un posto insieme a mio fratello.

Andy: Erano i Liam e Noel di Swindon. Sempre a litigare.

Dave: Per prima cosa facemmo una sessione radio alla BBC, io non avevo ancora abbandonato sul serio gli Dean Gabber e i suoi Gabberdines, i quali non erano proprio felici. Ma quella fu la mia vera audizione. Ricordo che eravamo seduti fuori dell'ufficio di Ian Reid ascoltandoci da una radio gracchiante, e nel momento in cui andammo in onda, io fui arruolato. Pensavo che avrei perso non più di un paio di settimane, perché credevo che i fan non sarebbero stati contenti di un chitarrista.

Andy: Il primo concerto fu al Roots Club di Exeter, nell'aprile del 1979, ed ero seriamente preoccupato su come lui sarebbe sprofondato.

Colin: Ricordo che fu terribilmente più rumoroso di ogni altro.

Andy: Un carattere così mite che se ne esce come dieci Pete Townshend.

Dave: Ero palloso, ma non così forte.

Andy: Era dolorosamente forte.

Colin: E aveva sempre dei biscotti sopra il suo amplificatore.

Dave: Era per le emergenze dovute al mio diabete.

Colin: E le ultime vestigia di pantaloni a zampa di elefante. I nostri pantaloni erano un tantino più stretti dei suoi.

Neville: Ma lui poteva suonare meglio di ognuno di voi. Ditemi qualcosa sull'album.

Colin: Pensavamo di farci produrre da Nick Lowe perché mi piaceva "I Love the Sound of Breaking Glass", ma Steve Lillywhite venne giù al club del nostro manager e pensammo di scartarlo.

Andy: Ci piaceva il suono della batteria che c'era sul disco dei Siouxsie and the Banshees.

Colin: E aveva lavorato anche con Eno per gli Ultravox.

Andy: Venne assieme a Hugh Padgham, l'ingegnere del suono della Virgin, che pare abbia fatto un sacco della parte peggiore del lavoro per lui. Hugh spese un sacco di tempo lavorando su questo nuovo suono di batteria nella stanza di pietra della Townhouse attraverso una console SSL. 

Colin: Pensavamo di andare alla Townhouse per Go2, ma non era ancora finita. 

Andy: La Virgin ci disse, "Andate a lavorare nel nostro nuovo studio, è fantastico", ma quando arrivammo tutti quei muratori ci dissero, "Non è ancora finito,  fuori dalle palle!"

Colin: Ma stavolta ci lavorammo, cominciando da "Life Begins at the Hop" " nello studio Uno.

Andy: La seduta di registrazione fu una specie di collaudo per Steve e Hugh. Erano entrambi incredibilmente giovani e in realtà Steve non prese nessuna decisione musicale. Era solo il signor Emozione. I Jethro Tull erano nella sala attigua, e la batteria di Terry arrivava sulla loro sovraincisione di mandolino, cosicchè Ian Anderson venne da noi per lamentarsi garbatamente. Eravamo così contenti che qualcuno come lui venisse a lamentarsi che gli demmo retta.

Colin: Gli arrangiamenti erano quelli che usavamo dal vivo. Se era una delle mie canzoni, Dave suonava la carne e un paio di verdurine e Andy ci aggiungeva sopra il gelato.

Neville: Gelato alla carne con verdure! Mmmmmm!

Andy: Questo perché sono una merda ad imparare le canzoni, così, a meno che io non abbia un sacco di tempo per impararle, c'improvviso semplicemente sopra. Il fatto  è che Dave ci ha permesso d'essere più noi stessi. Con Barry dovevo scrivere con una sibilante tastiera in testa. Così quando se ne andò fu "Phew! Non dovrò farlo mai più".

Colin: Non ho mai scritto nulla con qualcuno in mente, cosicché non mi ha mai dato fastidio.

Neville: Perché sceglieste Drums and Wires?

Andy: A quel tempo stavo leggendo un sacco di roba sul Dadaismo, e volevo qualcosa con dentro la parola Dada. Vidi questo fantastico quadro nel The Beano (un giornaletto per bambini inglese) con il cane Digrigno che suonava il tamburo, e le parole "BOOM DADA BOOM!" sopra di lui. Pensai, Grande! Taglieremo il pezzo e lo useremo, ma era una idea stupida, e Drums and Wires coglieva bene il suono del disco. Tutto batteria e corde di chitarra.

Dave: Non credo di aver preso sul serio il mio ruolo negli XTC fino ad English Settlement. Drums and Wires fu per me solo grande divertimento. Avevo sempre sognato di far questo. Ed eravamo qui solo per due o tre settimane. Le canzoni erano nuove. Lo studio era nuovo. Il gruppo era nuovo, ed io non avevo mai sentito parlare di Steve o di Hugh. In seguito ci annunciarono che avevamo recensioni da quattro stelle su tutti i giornali. Com'era potuto accadere?

 

 

DRUMS AND WIRES

SULLE CANZONI


 

“LIFE BEGINS AT THE HOP”

(Colin Moulding)
(Singolo, assente sull’album europeo)

Fino a questo momento, il modo di comporre canzoni di Colin Moulding consiste principalmente nello strimpellare un giro di basso e, basandosi su degli slogan, crearci una certa melodia. "Life Begins At The Hop" rappresenta un cambiamento. In primo luogo, racconta qualcosa di realmente accaduto nella vita di Colin. In secondo luogo, la compone sulla sua nuova chitarra acustica, ottenuta da Ian Reid in cambio del suo intero un percento della società di produzione degli XTC, la Allydor. E' la prima volta che scrive gli accordi di una canzone. La sala da ballo infrasettimanale per giovani dell'oratorio di San Pietro a Penhill, Swindon, aveva dato a Colin e ad Andy le prime occasioni per vedere concerti dal vivo. "Il testo riguardava l'andare giù alla sala e vedere suonare gruppi dilettanti tipo Oozy", dice Colin. "O-o-z-y. Non era certo una mitragliatrice ma, piuttosto, una vescica strappalacrime", dice Andy. E' il luogo dove faticosamente matura la vita nel quartiere di Penhill, e Colin vuole catturare tutto ciò in questa canzone. Il ritmo Tamla, che scimmiotta i dischi suonati nella sala, svela degli XTC più cordiali. "Ogni affinità con il punk a questo punto venne a mancare", dice Colin. "Da quel momento fu facile permettere alle nostre influenze di saltare fuori", dice Andy. "Fu una scusa per ricominciare. Era bello dire, 'Sì, è come un disco Motown' ". La canzone entra in classifica in Inghilterra ed è trasmessa quotidianamente alla radio. "Fu il nostro primo mezzo hit", dice Colin. "Lo suonammo anche a 'Top of the Pops'… e scese in classifica".

Il gruppo è soddisfatto del singolo, ma l'etichetta americana decide che, per soddisfare il loro mercato, devono rifarla. Per le sedute di registrazione ai Wessex Studios è ingaggiato Cameron Allen. Anche Sting e la moglie di allora, Frances Tomelty, sono trascinati dentro dallo studio accanto per aggiungere dei battimani, ma è un macello senza un briciolo d'umorismo. "Ero veramente spiaciuto per lui", dice Andy. La versione è rimasta negli archivi.

 

 

“MAKING PLANS FOR NIGEL”

(Colin Moulding)
(Singolo e brano dell’album)

Finalmente un successo! Principalmente parla di un ragazzo viziato costretto ad una vita di schiavitù dai suoi genitori – un soggetto perfetto per gli inglesi, cui piaccciono i perdenti. E' una semplice canzone, non ha l'intenzione d'essere polemica. Il nome Nigel e la scelta, per la carriera del ragazzo, della British Steel sono casuali. "Nigel saltò fuori dal mio subconscio senza alcuna ragione, tranne il fatto che conoscevo dei ragazzi a scuola che si chiamavano così e che sembravano piuttosto strumentalizzati. Nigel è il tipo di persona che rimane con la sua mamma fino a quarant’anni tenendo i giornali porno sotto le tavole del pavimento", dice Colin. "Scelsi la British Steel perché volevo qualcosa di collettivo". Si tratta di gran tempismo. Un mese dopo l’uscita del disco, 100.000 operai entrano in sciopero. I sindacati prendono contatto con lui per chiedergli un'opinione sulla situazione – ma Colin non ne ha. La British Steel ne è molto infastidita, tanto da trovare quattro Nigel nello stabilimento di Sheffield per farli apparire in Steel News, per dire quanto sono buone le loro prospettive. Chiunque abbia visto il film Full Monty sa quanto buone saranno le prospettive di quegli operai.

Andy è convinto che a quel tempo alla Virgin stessero preparando Colin per la celebrità. "Ero incredibilmente geloso del fatto che ogni cosa facesse Colin si prendesse tutte le attenzioni", dice Andy. "Lui era il tappeto erboso curato a mano ed io la testa d'uovo. Capivo il ragionamento della Virgin. Sembrava un incrocio tra Chrissie Hynde e Nurayev. Il fatto che realmente mi scocciava era che, una volta che decidevano quale doveva essere il singolo, gli dedicavano circa un terzo del tempo di studio a disposizione per registrare l'album".

"Non credo che musicalmente sia una gran cosa, ma probabilmente ha molta importanza il ritmo della batteria, e penso che il merito vada a Terry Chambers", suggerisce Colin. Il ritmo particolare, ispirato dai Devo, secondo Dave fu suggerito da Partridge durante le prove. "Andy entrò e iniziò a cambiare le cose. Si dava molto da fare con gli arrangiamenti", dice Dave. "Reputo che Andy abbia ragione affermando che ci impiegammo molto tempo. Lillywhite era sotto pressione poiché doveva uscire con una hit, e questa era la canzone prescelta, suppongo che funzionasse così".

Alla Virgin sono così convinti che "Nigel" sarà un successo, che stipulano un'assicurazione sul fatto che lo diventerà. Dovesse succedere in Inghilterra, potrebbe significare la cancellazione di un tour australiano. Così un perito dei Lloyd ascolta la canzone per stimarne le possibilità. E' un successo. "Making Plans for Nigel" toglie gli XTC dal pur credibile genere pop per metterli all'attenzione delle masse. Raggiunge il numero 17 nelle classifiche inglesi. In spettacoli televisivi per ragazzi mimano la canzone, mentre a "Crackerjack", sul canale TV della BBC, la star comica di quei tempi, Peter Glaze, la canta ai ragazzi.

Nel video, diretto da Russell Mulcahy, appare un Nigel pazzoide (un attore spesso confuso come un membro del gruppo) in una camicia di forza, mentre Andy gli gira intorno spavaldo su una scacchiera gigante vestito da jolly. Nel mezzo della canzone, un enorme dado di polistirolo vine portato sul set e Andy gli si butta dentro con la sua chitarra. "Una volta dentro, non riuscivo ad uscirne. Così ci rimasi per il resto della canzone. Fu uno dei nostri grandi momenti alla Colpo Della Strega".

"Fu la prima volta in cui capii che poteva funzionare scrivere canzoni sulle piccole cose. Credo che aprì la porta a canzoni tipo 'Bungalow'", dice Colin. "La più grande emozione mi capitò anni dopo quando, leggendo un giornale a livello nazionale, vidi che il titolo di un articolo riguardante il cancelliere Nigel Lawson era 'Making plans for Nigel'. Radicare così profondamente nella coscienza della nazione è stato per me molto speciale".

 

 

“HELICOPTER”

(Andy Partridge)

L'intera canzone deriva dal ricordo di Andy di una pubblicità della Lego su un giornaletto "educativo" degli anni sessanta, Look and Learn. "Si era conficcato nella mia mente. C'era la scena di questi due bambini che volavano su un aereo giocattolo su questa vasta terra di Lego", dice Andy. "E il suono di chitarra con il tremolo mi ricordava un elicottero. Da qui mi venne l'idea di questa ragazza che vola in giro, fuori portata, con il suo elicottero giocattolo".

"Fu la nostra prima puntata nella disco music", dice Colin. "Ora avevamo una cosa quasi disco". "Con il suo ritmo Zuppa! Zuppa!", aggiunge Andy. "In effetti è lo stesso ritmo di 'Generals and Majors'", dice Colin.

Dave Gregory aveva già scoperto il rap dalla "Rapper's Delight" della Sugarhill Gang, e a Colin e Terry piacciono gli Chic e Saturday Night Fever, ma il legame tra la disco e gli XTC rimane tenue. Certamente i fan, che ai concerti vanno matti per 'Helicopter', rimarrebbero sgomenti all'idea che possa essere un pezzo disco. "Dal vivo era fenomenale, ma poco dopo mi stufò, perché non era certo un brano artistico", dice Andy. Non è neanche un brano ben cantato. La canzone è in sostanza registrata dal vivo e la voce di Andy è a pezzi.

 

 

“DAY IN DAY OUT”

(Colin Moulding)

Molte delle canzoni di Colin sono ispirate da un fraseggio. Strimpellando sulla sua nuova chitarra acustica, i giri assomigliano a fraseggi, e il fraseggio diventa la linea portante della canzone. Così è per "Day In Day Out", una canzone su un argomento di cui non conosce nulla – la fatica quotidiana in fabbrica. "Non ho mai lavorato in fabbrica, cosicché non so da dove sia saltata fuori. In effetti non ho mai avuto un lavoro che non mi piacesse. Fondamentalmente è un piccolo brano di musical alla Mike Leigh".

Anni dopo Colin ammetterà che ci possa essere una allusione a suo fratello. "Graham ha sempre lavorato in fabbrica e mia madre ha sempre pensato che fosse giusto così. D'altronde lei pensa che io non abbia un vero lavoro".

"C’è una piacevole disperazione in questa canzone", dice Andy. "Tutti gli strumenti suonano come parti di una fabbrica. Comprammo un piccolo sintetizzatore monofonico della Korg, e il rumore lamentoso all'inizio è quella specie di brontolante 'buongiorno' all’inizio di una settimana di lavoro".

 

 

“WHEN YOU’RE NEAR ME I HAVE DIFFICULTY”

(Andy Partridge)

"E' in effetti basata su una cotta che avevo ai tempi della scuola, dal nome Vanessa Kearley", ammette Andy. "Lei faceva su di me proprio questo effetto. Entrando nel suo raggio d'azione io non riuscivo a funzionare. Le mie gambe tremavano e non riuscivo a parlare. Una sera camminando verso casa sua le tenni la mano, e ne rimasi deliziato per delle settimane. Ero solito fantasticare su di lei. Sapevo che lei era nel 'The Man from U.N.C.L.E' ed io cercavo di assomigliare a Ilya Kuriakin. Mi tagliai i capelli come lui e, quando era possibile, indossavo dei maglioni dolcevita scuri e ricordo che, con la mia migliore biro sbavante, ci facevamo tanti simboli a forma di triangolo". La canzone è registrata abbastanza in fretta e si possono notare sorprendenti errori, compresa l'orribile introduzione scordata. Alla Virgin la considerano per un singolo insieme a "Real by Reel", e il gruppo spende alcuni giorni con Steve Lillywhite negli studi DJM cercando di migliorarla, ma l'idea è scartata.

 

 

“TEN FEET TALL”

(Colin Moulding)
(Brano dall’album e primo singolo Americano, versione elettrica)

Il primo tentativo di canzone acustica degli XTC scaturisce dall'ammirazione di Colin per la "Cruel to Be Kind" di Nick Lowe. Questa da a Colin lo spunto, e la canzone che ne deriva suona così poco XTC tanto che Dave pensa che Colin la possa pubblicare come singolo da solista. Se il suono della canzone allarga lo spettro sul quale gli XTC potrebbero lavorare, il testo nasce semplicemente da un'altra associazione di parole originata da un fraseggio attraente. "Pensavo solo che se avessi scritto troppo di me stesso, non ci sarebbe stata abbastanza ambiguità, e non avrebbe funzionato a dovere. Non molto tempo dopo, avrei potuto scrivere di esperienze personali".

Della sua personalità di quel tempo si può dire di più guardando i suoi testi alternativi da scolaretto disubbidiente. "I feel like I'm walking 'round with Ten Foot's tool[2]" si riferisce al giardiniere comunale cui Colin fece da assistente negli anni precedenti. "Era soprannominato 'Dieci Piedi' perché le ragazze a scuola avevano visto la protuberanza dei suoi pantaloni, e avevano capito che in quel settore era un po' una star. Urlavano, 'Forza, Dieci Piedi, se ci mostri il tuo, noi ti mostreremo il nostro' ".

In seguito registrano una versione elettrica della canzone durante le sessioni di "Wait Till Your Boat Goes Down", come primo e atipico singolo statunitense. Andy scrive una sezione vocale supplementare per la parte centrale, ma non ne è felice. "Perdeva un sacco del suo fascino, ma era più robusta", dice Andy. "La sola vergogna fu che il nostro primo singolo americano non avesse il nostro suono".

 

 

“ROADS GIRDLE THE GLOBE”

(Andy Partridge)

Ad Andy non sono mai piaciuti i veicoli a motore: l'unico che abbia mai guidato è un motorino, da ragazzo, e questo lo ha impaurito per sempre. Così prova, senza successo, a scrivere un lamento sul sacrificio della Gran Bretagna sull'altare delle automobili. "Ero sveglio a tarda notte e stavo guardando un film scandinavo dal titolo Petrolio nelle loro vene, che era una specie di precursore di Crash, e parlava di una coppia che aveva perso la testa per le cose meccaniche", dice Andy. "Diventai matto per finire questa canzone. Il suo sarcasmo risiede in questo canto religioso all'automobile e, naturalmente, doveva essere rumoroso ed opprimente. E' proprio sgradevole". La sgradevolezza è fantastica e la canzone notevole, tanto che Dave Stewart e Barbara Gaskin ne faranno una cover

"Se la nostra ricordava un incidente di macchina, la loro era molto più da interni in velluto", dice Andy. "E' una canzone molto improbabile", dice Dave. "Ricordo Andy proseguire così con 'Homo Safari' e 'Pulsing Pulsing'. Pensavo solo, non puoi essere serio! E' solo musica fatta con del metallo attorcigliato. Allora andammo nella sala di pietra alla Townhouse, con quel suono di batteria esagerato e quelle chitarre ruvide e pensai, Bene, all'inferno! Questo è un pezzo tosto!"

"Questa canzone è per me la quintessenza del suono di Drums and Wires", dice Andy. "Le chitarre suonano come se qualcuno ne tagliasse le corde su una balla di filo spinato". Il clamore è aumentato reclutando i tecnici, Steve Warren, Al Clark (direttore delle relazioni pubbliche della Virgin), Laurie Dunn (Capo della sezione internazionale della Virgin), e Hugh Padgham, per cantare i cori, indicandoci che deve essere stato registrato durante la sera – i manager di etichetta smontano solo dopo cena.

 

 

“REAL BY REEL”

(Andy Partridge)

Ora che Margaret Thatcher ha i piedi sotto la scrivania, può impegnarsi a creare lo stato di polizia che voleva per la Bretagna che dorme. Uscendo dal coro, la rumorosa "Real by Reel" è un modo molto pubblico di esprimere la voglia di privacy di Andy. "La canzone è solo un pezzetto di scaltra paranoia. Non mi piace pensare alla gente che si impiccia e spia gli affari miei, e poiché il 1984 era all'orizzonte e potevi iniziare a vedere in giro telecamere di sicurezza, diventai un paranoico professionista riguardo all’essere osservato".

 

 

“MILLIONS”

(Andy Partridge)

Nei giorni precedenti il massacro di Piazza Tiananmen, Andy è ossessionato da tutto quello che è cinese, e intanto scrive questa semplice lettera d'amore per la moltitudine cinese. Calza pantofole e veste giacche cinesi, mangia cibo cinese in vasellame cinese, guarda film cinesi e, come dice la canzone, crede ciecamente che stia arrivando il momento dei cinesi. La canzone prende in prestito l'idea che i cinesi siano il popolo eletto. "Lessi un vecchio proverbio cinese che diceva: quando Dio ha cotto la prima infornata di umani lo fece poco, e vennero fuori bianchi", dice Andy. "Così la volta seguente li lasciò un po' di più ma li cosse troppo, e gli vennero neri. Ma quando fece i cinesi aveva capito come fare e li fece dorati al punto giusto". Come dice il testo, "Bake you golden like the Yangtze mud"[3].

Musicalmente, in ogni caso, ogni tentativo di suonare cinese è meno elogiativo. "Ho il timore che ci sia piuttosto qualcosa di accondiscendente in quella figura di chitarra stridente 'ying tong', che sa un po' di 'Sono un Scarabocchio Dandy dello Yang Tze' ". E' in realtà scritta per la canzone di Barry Andrews "Things Fall to Bits", quando aveva chiesto ad Andy di scrivere qualcosa che sembrasse "Made In Hong Kong", ma non era stata usata. Il riff sul disco lo registra Dave ma probabilmente il missaggio lo rovina. "Mi piaceva 'Millions', ma pensavo che il missaggio fosse orrendo", dice Dave. "Le chitarre scomparvero. Erano molto interessati nel cogliere l'atmosfera più che il suono".

 

 

“THAT IS THE WAY”

(Colin Moulding)

Colin era diventato genitore molto presto ed è preoccupato di non parlare ai suoi figli nello stesso modo in cui lo avevano fatto i suoi genitori. Ma probabilmente lo fa lo stesso. "That Is the Way" è scritta basandosi su una lista di queste frasi parentali. Riflette la preoccupazione di Colin circa il modo in cui i genitori si mettono in relazione con i figli. Fino ad allora le madri di Colin e di Andy si sono chieste quando i loro figli avrebbero trovato un lavoro rispettabile. Anche dopo aver ottenuto un paio di successi, Vera Moulding pensa di essere d'aiuto suggerendo a Colin di sostenere delle audizioni all'Harmonics, dove si guadagnano i "giusti soldi" ottenendo ingaggi regolari nei locali del dopolavoro della zona. Dave a Andy raccontano di una sera al Lydian Millicent nel 1970, quando il padre di Andy lo trascinò via da una jam session di ragazzini. "Andy stava vivendo il giorno della sua vita, stava suonando musica vera e davanti a tutti i suoi amici, dopo aver passato tanti anni a suonare nella sua cameretta con una chitarra rubata", dice Dave. "Improvvisamente vedemmo questa silouette stagliarsi sulla porta, vestito da poliziotto e impugnando una torcia", dice Andy, che era sul palco mentre i suoi amici erano seduti sul pavimento. Pensarono fosse una irruzione, ma non lo era. "Fece girare la luce intorno e disse, 'Andy! Dove sei? Tua madre è molto preoccupata e adesso vieni a casa'. Andy era tremendamente imbarazzato", dice Dave.

Con "That Is the Way" per la prima volta gli XTC mettono da parte l'orgoglio e ingaggiano un musicista. "Avevo un sacco di materiale per la canzone, ma avevamo bisogno di qualcosa che la migliorasse nel mezzo", dice Colin. "Steve Lillywhite aveva lavorato con Dick Cuthell sul 'Offshore Banking Businness' dei Members e penso che Dick fosse a disposizione. Così gli demmo virtualmente piena libertà e lui si insinuò con tutti quei riff di corno".

 

 

“OUTSIDE WORLD”

(Andy Partridge)

"He has two Strats lying in their cases"[4], dicono le parole alternative di Andy durante i concerti, facendo riferimento alle due chitarre identiche di Dave. Ma le parole giuste sono già stupide per conto loro, degli scioglilingua allitterativi che riguardano le paure personali di Andy riguardo agli orrori delle vicende mondiali. "Il contenuto delle parole è più un gioco di parole per star dietro al ritmo mitragliante", dice Andy. "Pensavo fosse giusto scrivere una canzone sul mondo moderno in questo modo cantilenante. Ad essere onesto, credo che la 'lei' della canzone sia in realtà io che non voglio sapere nulla circa gli orrori del mondo esterno, con tutti quei rumori che mi impediscono di ascoltare quel che sta succedendo".

Andy ci mette un sacco di tempo per mettere insieme i testi, ed è allibito quando Colin traccia dei parallelismi con la "Pump It Up" di Elvis Costello, specialmente nelle frasi, "Bad black and white men, standing in their pigpen/Selling guns to the simpleton to shoot them in the abdomen"[5]. "Non ho mai saputo che fossero parole di una canzone di Costello, ma forse ci sprofondano", dice. Sul palco, è suonata alla velocità della luce, a seconda della destrezza di Dave, con il suo piede che batte il ritmo appena intraprende il riff complesso che spara lungo tutta la canzone. "Di solito lo tenevamo per i bis, non è vero?", dice Colin. "Bene, ci saremmo ammazzati a farlo a metà concerto", dice Andy. "Riesco ancora a vedere Dave pestare i piedi mentre suona quel riff".

E' un riff che aveva plasmato in studio, aggiungendo delle inversioni che Andy ammette abbiano molta importanza per la canzone. "Quell'esperienza musicale di Dave nel trovare certi intervalli. Io e Colin tecnicamente eravamo ancora molto grezzi".

 

 

“SCISSOR MAN”

(Andy Partridge)

Per oltre un secolo milioni di bambini sono stati terrorizzati dal libro Pietro lo Zozzo, una lezione terribile sulle virtù dell'igiene personale. E' un libro della pura era Vittoriana, ma colpisce nel segno ancora oggi. Il film di Tim Burton "Edward mani di forbici" ha mostrato l'influenza dello Zozzo, e anche la "Scissor Man" di Andy è basata sulla storia dello Zozzo. "Quand'ero bambino mi terrorizzava a morte. Lui non voleva tagliarsi i capelli e non voleva lavarsi. Le sue unghie crescevano a dismisura e alla fine gli tagliavano tutte le dita. Cercavo di capire che uomo potesse essere questo babau che arrivava di soppiatto per amputarti le dita".

Anche l'aspetto d'epoca del libro influenza la musica, molta della quale è pura musica da Music Hall dell'epoca Vittoriana. "Potresti immaginarti Danny Kaye mentre la canta in Hans Christian Andersen", dice Andy. La canzone è registrata molto in fretta, con il gruppo che suona dal vivo per catturare la sezione dub del finale. "La piccola parte finale dal vivo cresceva a dismisura. Non vedevo l'ora di arrivarci", dice Andy. "Era come dire 'Okay, adesso c'è il permesso di improvvisare!' ". Dave spesso vuole assicurarsi che ci arrivino velocemente, impostando un'andatura a rotta di collo. "Di solito la suonavamo molto velocemente, Gregsy la cominciava e la suonava ogni sera sempre più veloce. Andando fuori misura", dice Andy. "Doveva pensare che la velocità andasse bene, ma qualcosa che andava bene per quello che doveva eseguire lui rendeva ridicole le cose che dovevamo suonare noi", dice Colin. La versione in studio di questa sezione da a Lillywhite la possibilità di sfogare la sua passione per le sovraincisioni, inserendo e levando i silenzi usando il banco di missaggio, nonostante un ascolto attento possa far notare la mancanza di alcuni colpi.

 

 

“COMPLICATED GAME”

(Andy Partridge)

Se qualcuno si è mai chiesto cos'è il ronzio irritante ed estenuante che si sente per tutta la durata della canzone, è il rasoio elettrico di Colin Moulding tenuto vicino ad un microfono. Qualsiasi cosa la band trovi è riversato su nastro per trasformare "Complicated Game" in un frastuono gigantesco. La canzone è un lamento alla futilità dello scegliere, dal verso tranquillo che riflette sulla parte in cui pettinarsi i capelli, passando per la scelta per la parte politica per cui votare, fino ad arrivare al dilemma confuso di una divinità sul dove collocare un pianeta. "E' una di quelle canzoni del tipo 'sei nato, non conta niente, dopodiché muori'. E' terribilmente futile e tetra", dice Andy. Colin non si ricorda del rasoio, ma Andy assicura che era fuori tonalità, cosicché dovettero rallentarlo su nastro per ottenere il giusto ronzio. Da quel momento la tensione inizia a crescere. "E' basata semplicemente su quei bassi accordi di Sol, e inizia incredibilmente tranquilla per finire orribilmente rumorosa", dice Andy. "Non avendo la possibilità di ingaggiare un'orchestra, ci basammo sulle chitarre per produrre il grande orgasmo finale".

"Mi piace l’assolo finale di Andy", dice Dave. "Mostra totalmente il diverso stile di suonare che c'è tra me e lui. Io non avrei mai potuto fare una cosa del genere. Fu registrato in uno o due tentativi , e credo che questo fosse proprio il primo". "Avevo il mio amplificatore acceso e il pedale del flanger impostato su metallico eccessivo", dice Andy. "Lo suonai senza ascoltare le tracce guida per impedirmi di rimanere intrappolato dal ritmo. Steve mi avvisava quando partiva la registrazione, e io suonavo. Non lo ascoltai insieme al resto finché non fu registrato".

 

 

FUORI DAI BINARI…


 

“HOMO SAFARI”

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

"Questa è una specie di insana musica casuale che scrissi attorno a un giro trovato suonando a casa", dice Andy, che la offre per le prime sedute di registrazione, giacché le altre non erano state provate a sufficienza. "E' stata eliminata durante le sedute di registrazione di 'Life Begins At the Hop', sostanzialmente per non rovinare il disco". Il denso strumentale dispone di una batteria alla Devo, che ancora dimostra quanto le influenze degli XTC siano delle più disparate. Il titolo si attesta più sull'idea del safari che su quella del homo. Andy copiato l’idea del safari dalla "Swingin' Safari" del direttore d'orchestra tedesco Bert Kaempfert, nonostante le analogie finiscano qui. L'aspetto dell'homo deriva dalla parola latina che significa "uomo", non vi è alcuna allusione all'omosessualità, nonostante la gente pensi ci debba essere. Questo brano stabilisce in effetti una tendenza nei pezzi strumentali degli XTC che avrà tutta una serie di seguiti.

 

 

“CHAIN OF COMMAND”

(Andy Partridge)
(Una delle due canzoni omaggio nelle prime copie dell’album)

Sin dall'inizio il gruppo sa che, al massimo, questo brano potrebbe essere solo di riempimento. Registrata pressoché dal vivo nelle stesse sedute di registrazione di "Pulsing Pulsing", è completata in fretta e lascia una piccola impressione. "Da ragazzo giocavo continuamente con giochi strategici e di battaglia", dice Andy. "Però, ed è abbastanza divertente, non imparai mai a giocare a scacchi. Ero affascinato dalle continue battaglie che avvenivano nel mio corpo, armate di microbi che respingevano morbi invadenti e così via. Mi affascinarono da quando lessi Viaggio Allucinante. In realtà è semplicemente quello che fa la gente in guerra, microbi che sacrificano la propria vita per salvare la patria".

 

 

“LIMELIGHT”

(Colin Moulding)
(Una delle due canzoni omaggio nelle prime copie dell’album)

Nonostante questa canzone non accampi alcun diritto, se non quello di essere un lato B, Andy è sorpreso di quanto "Limelight" sembri a tutt'oggi valida. Mark Fisher ha iniziato a pubblicare una fanzine con questo nome perché era la sua canzone preferita. Sono da notare inoltre il suono delle due chitarre, a destra e a sinistra, che apriranno anche "Wake Up" su The Big Express. "Probabilmente parla della celebrità", dice Colin. "Vista la poca popolarità di cui godevamo a quei tempi, parla probabilmente delle nostre radici e di come la gente ti tratta. Le relazioni cambiano. Tutti si intimidiscono di fronte a te".

"Quell'orribile accordo nelle prime battute, il peggior accordo del mondo, fu manipolato perché Dave doveva continuamente accordare la sua chitarra per trovarlo. E' una specie di risveglio", dice Andy. "Ascolta quei controcanto, 'Ha ha, he's in there now. Ha ha, he's holy cow[6]', mi fanno ancora sorridere. Descrive ovviamente quello che la gente stava pensando a Swindon: 'Guardalo. Adesso pensa di essere proprio famoso' ".

 

 

“PULSING PULSING”

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

"Questa è una piccola, divertente e incompleta idea mancata", dice Andy sulla seconda canzone di queste sedute ad avere come soggetto l'anatomia. "E' una specie di sorellina di 'Chain of Command', una canzone che parla del pulsare della vita. Si tratta di una piccola cosa, ma è vita essa stessa". E' una canzoncina, ma da la possibilità di sperimentare. L'enfasi di batteria che aumenta dovuta al suonar piano dei piatti da parte di Terry è un trucco che Lillywhite e Padgham useranno come buon effetto sull'album Melt di Peter Gabriel che produrranno poco più tardi. Anche la chitarra Fender Bronco di Andy è particolare, perché non è amplificata, ma semplicemente piazzata davanti ad un microfono e strimpellata con un suono sottile e fibroso. Accorgimento che gli XTC useranno spesso nei dischi successivi.

 

 

“BUSHMAN PRESIDENT” (HOMO SAFARI #2)

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

Andy registra e produce questo strano piccolo brano strumentale mentre il resto della squadra sta cenando alla Townhouse. "Dissi a Steve, 'Lascia andare avanti il nastro e collega il synth Korg dandogli un po' di riverbero, ti va?' buttai giù di corsa la cena e tornai dentro per mettere insieme alla meglio questa cosa. Sovraincisi tutte le parti usando il synth monofonico".

Andy aveva già un titolo, che si rifaceva alla sua leggera vena africana. Diventerà il nastro introduttivo dei concerti. "Era una specie di marcetta per il gruppo", dice Colin. "E quando qualcuno diceva 'Sta galoppando' era il segnale per salire sul palco. Se non eri ancora pronto per andare sul palco e Terry lo sentiva, lui iniziava: 'Moulding! Dove sei? Sta galoppando di brutto!' ".

 

 

“TAKE AWAY”/”THE LURE OF SALVAGE”

(Prodotto dall’artista Mr. Partridge)

 

E' l'ottobre del 1979. Una densa nebbia avvolge le vie umide attorno al Regents Park di Londra. Giù nelle viscere degli studi di registrazione Regents Park, Andy "Frankenstein" Partridge e John "Igor" Leckie eseguono crudi esperimenti sulle carni e le ossa di Drums and Wires. La mania di Andy per il "dub" lo ispira a rimodellare la musica degli XTC per un nuovo album, a prendere strani pezzetti e intere parti da Drums and Wires e altre tracce, sminuzzarle, rivoltarle e aggiungerle. Tutto ciò lo conduce oltre il territorio "dub" di Go+, ma scava piccole somiglianze con il dub reggae che lo aveva ispirato. Leckie è un volenteroso assistente per questo delirio di chirurgia musicale ed Andy lo vuole perché è bravo per questo tipo di lavoro, e perché si sente in colpa per non avergli fatto produrre Drums and Wires. "Sospetto che volessi offrirgli una piccola ricompensa, che è una cosa terribile da dire", ma in ogni caso l'ha detta.

La settimana consiste di lunghi giorni, scanditi dalla visione a tarda sera di film dell'orrore a West End, che portano ad un collage di rumori e di poesia. Marianne è presente per registrare dei battiti di mani e dei rumori, e la visione di Alien ispira l'uso eccessivo sull'album di rumori sibilanti. "Era divertente smontare tutto quel materiale. Era come usare un cannello per la saldatura su una automobile perfettamente sana, sezionarla e rimontarla in un ordine diverso per creare qualcosa di nuovo ed altrettanto valido".

Inizialmente Andy vorrebbe intitolarlo "Takeaway" e pensa di impacchettarlo in un sacchetto di carta marroncina con sopra dei simboli cinesi – a quel tempo consuma quantità esagerate di cibo cinese in un eccesso di amore per la Cina. Ma "The Lure of Salvage" è una frase tanto deliziosa e la scoperta di una foto di Jayne Mansfield che nuota in una piscina piena di bottiglie di acqua calda a lei somiglianti gli fa cambiare idea. Goffamente, combina i due nomi e scarabocchia qualcuna delle bottiglie per rappresentare i buchi della musica dub. E' un disco stravagante, e la stampa avrà delle reazioni irragionevoli. "Mi ricordo che il New Musical Express sostenne che ero del colore sbagliato per divertirmi con il dub, il che è forte se detto da un giornale che si suppone debba essere politicamente corretto!", dice. Ancora disponibile assieme a Go+ sul CD Explode Together-The Dub Experiments 1978-1980. Le canzoni sono le seguenti:

 

 

“COMMERCIALITY”

(Andy Partridge)

"Refrigeration Blues" è un altro caduto delle ultime sedute per White Music, ma il basso e la batteria, assieme ad una chitarra potente e a rumori sibilanti di synth, formano una degna colonna sonora per un lavoro precedente di Andy: il poema "Commerciality"; probabilmente prodotto dal tema della catena di montaggio che aveva insaporito Go2. "La improvvisai e la urlai probabilmente al primo colpo", dice. Divertente. Chi l'avrebbe detto.

 

 

“THE DAY THEY PULLED DOWN THE NORTH POLE”

(Andy Partridge/Colin Moulding)

Massacrando e rallentando la versione di "Heatwave" prodotta da Mutt Lange creano un pezzo contraddittorio e raggelante. "Così mi inventai un titolo adeguatamente gelido e ci aggiunsi una tastiera da merluzzo eschimese con una leggero eco". Sono sicuro che gli Inuiti dovrebbero essere onorati del trattamento.

 

 

“THE FORGOTTEN LANGUAGE OF LIGHT”

(Andy Partridge)

"The Forgotten Language" ha effettivamente delle parole senza senso, dei testi completamente incomprensibili sopra la batteria e il basso di "Millions" di Drums and Wires. "Possedeva una certa esuberanza, che mi piaceva abbastanza, così la misi sull'album. Alcuni fan giapponesi mi assicurarono che alcune parole erano cose giapponesi che loro potevano capire! E parlando di parole senza senso, devi sapere che i discografici giapponesi insistono a scrivere loro stessi i testi da allegare ai dischi se tu non glieli fornisci. Ho letto i testi di questa e sono surreali!"

 

 

“STEAM FIST FUTURIST”

(Andy Partridge)

Andy e John, tornando precipitosamente da una proiezione da vomito di Alien, saltano ai controlli della consolle di missaggio del "Nostromo", e tirano fuori l'inferno da "Real by Reel", deliberatamente soffocata da getti di vapore alla Ridley Scott per creare "Steam Fist Futurist".

 

 

“ANOTHER 1950, SHORELEAVE ORNITHOLOGY”

(Andy Partridge)

Nel 1977, lontano dalle orecchie dei suoi seguaci punk, Andy aveva ascoltato da sovversivo i dischi di Charlie Parker. Una sera, mentre lo faceva, scrisse un piccolo poema vaneggiante circa nulla in particolare. Due anni più tardi, lo recita sopra il basso e la batteria ripetitivi di "Pulsin Pulsing” e, voilà!, "Shoreleave Ornithology".

 

 

“CAIRO”

(Andy Partridge)

Siccome "Homo Safari" è già strumentale, è facile tirarci fuori uno di quei ridicoli "balli pazzi" di Andy, in questo caso intitolato "The Cairo". Marianne aggiunge dei battimani e, come al solito, diventerà un ballo pazzo solo nella mente di Andy.

 

 

“THE ROTARY”

(Andy Partridge)

La feroce batteria di Terry di "Helicopter" è un obiettivo perfetto per i "sovraincisori" Partridge/Leckie. 2In questo pezzo c'era questa aggressione neanderthaliana di Terry che era proprio sfolgorante", dice Andy. "Gli misi sopra un ritmo di chitarra atonale. Questi spuntoni di suono. Questi fogli di accordi. E così cantai questa pazza improvvisazione vocale", che Andy ammette essere ispirata dalla "Blimp" di Beefheart, la quale era un tributo al leggendario commento radio del disastro di Hinderburg. Dai dirigibili agli elicotteri, con un colpo bizzarro.

 

“MADHATTAN”

(Andy Partridge/Colin Moulding)

I rimasugli tagliati e plasmati di "That Is the Way" di Drums and Wires formano "Madhattan", incluse le schegge del corno di Dick Cuthell. "Qui con le tecniche di sovraincisione abbiamo fatto le cose veramente in grande , con la batteria armonizzata e il resto", dice Andy.

 

 

“I SIT IN THE SNOW”

(Andy Partridge)

La poesia di quattro righe "I Sit In the Snow" era un pezzo di haiku che Andy scrisse in un momento di libertà e che tira fuori per "Takeaway". Ripetuta sopra la ciclica sezione mediana di "Roads Girdle the Globe", con le campanelle da slitta ed altri suoni glaciali, diventa uno dei brani più di successo dell’album, secondo Andy.

 

 

“WORK AWAY TOKYO DAY”

(Andy Partridge/Colin Moulding)

Il sole sorge su Tokyo grazie al suono di un finto flauto di bamboo suonato da Andy con il suo piccolo Korg. "Ma la pace è sconvolta aggiungendo tutte le sovraincisioni del sax di Barry Andrews per 'Red' per ricreare un ingorgo stradale".

Spalmato sopra una versione turbo delle basi della "Day In Day Out" di Colin, questo frastuono da ingorgo stradale scatena l'idea che diventerà un paio d'anni più tardi l'assolo di sax multistrato di "It’s Nearly Africa".

 

 

“NEW BROOM”

(Andy Partridge/Colin Moulding)

"Takeaway" è una delle poche occasioni nelle quali è possibile accreditare come autori la coppia Moulding e Partridge, nonostante Colin abbia avuto poco a che fare con la dissezione delle sue canzoni o con il modo con il quale "Making Plans for Nigel" è diventato una canzone su "Mr. A", un personaggio dei fumetti di Steve Dikto. Mr. A era il tipo di eroe intollerante che vede le cose in modo molto semplice. "L'ho spesso utilizzato per schiarirmi la mente", dice Andy. "Ma era anche quel tipo di cosa alata-ultra-a-posto di cui gli idioti possono abusare". E' inverosimile che ogni persona maldestra ascolterà la sua poesia basata su Mr. A, "New Broom", e che urla sulla poderosa base rallentata di "Nigel".

 

 

"Takeaway"/"The Lure of Salvage" alla fine sgombra il sistema di Andy dalla sua ossessione del dub. "Era un immenso affanno sedere davanti ad un imponente banco di missaggio, mandando le cose giù sotto migliaia di miglia di eco e aggiungendo un milione di tonnellate di riverbero. Era come far parte dell'equipaggio di Fireball XL5, ma ho tirato fuori la storia del dub dal mio sistema. E' stato come lavorare in un laboratorio, e adesso non provo più il desiderio di farlo. Allora non avevamo a disposizione la programmazione o il campionamento, quindi parecchio fu fatto al banco in tempo reale, e ciò lo fa sembrare molto rozzo e imperfetto. In quei giorni pensavo che molte cose non funzionassero a dovere, ma parecchie sono un ricordo incantevole". Incantevole non è certo l'aggettivo adatto, ma "Takeaway" è un diversivo interessante.

 



[1] trad. “Occhi Storti con due Stratocaster”

[2] trad. "Mi sento come se andassi in giro con l'attrezzo di Dieci Piedi"

[3] trad. “Cotti dorati come il fango dello Yangtze”

[4] trad. “Lui possiede due Statocaster riposte nelle loro custodie”

[5] trad. “Cattivi uomini bianchi e neri, nei loro porcili/vendono armi ai sempliciotti per sparargli nell’addome”

[6] trad. “Ah, ah, è dentro adesso. Ah, ah, è una vacca sacra”

 

SONG STORIES
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