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Made in England
il mondo pop degli XTC

di Sergio Varbella
Mucchio Extra n. 30 - Autunno 2008 / Immaginazioni

Questa è l'introduzione della rubrica Immaginazioni. L'introduzione a un articolo serve per portare il lettore, dolcemente, verso il nucleo del pezzo, dove troverà un mucchio di informazioni sull'argomento scelto. L'articolo si occuperà della grafica dei dischi degli XTC.

 

Gli XTC sono un gruppo inglese, capitanato da Andy Partridge (chitarra) e Colin Moulding (basso), più Dave Gregory (chitarra/tastiere), e altri musicisti che si sono avvicendati nell'organico.
Come tutti gli esordienti, gli XTC sono stati etichettati come "nuovi Beatles". A differenza di mille altri colleghi, loro questa qualifica se la sono meritata. Un po' perchè a) si ispiravano davvero ai Beatles; b) solo i pezzi dei Beatles erano così complessi e leggeri allo stesso tempo; c) sono inglesi, hanno la faccia da bravi ragazzi e a un certo punto hanno smesso di suonare dal vivo. Pero' non hanno mai avuto il successo enorme dei Fab Four.
Vengono da Swindon, Wiltshire. Sono la cosa più famosa di Swindon. Questa era l'introduzione della rubrica Immaginazioni di questo numero. Senza togliere nulla a Colin Moulding, Andy Partridge è senza dubbio il deus-ex-machina degli XTC, non solo per quanto riguarda la musica. si è occupato in prima persona, ad esempio, anche della parte visiva del progetto - quindi delle copertine - risultando un ottimo art director.
Il suo punto di forza è un insieme di humor, leggerezza e originalità, riscontrabile in ogni occasione.
La produzione degli artwork XTC è caratterizzata da un approccio creativo nettamente differente a seconda che si tratti della copertina di un album o di un singolo: più elaborate le cover dei 33 giri, più immediate e fresche quelle dei 45 giri. Partridge non cerca (quasi) mai "corrispondenze" estetiche tra la grafica di un lp e le copertine dei singoli a esso collegati: i 45 giri degli XTC sono oggetti unici e, uno accanto all'altro, formano uno straordinario caleidoscopio pop.

White Music (1978).
Il gruppo britannico debutta sul mercato discografico nel 1977, con un paio di singoli.
Il primo è Statue Of Liberty, accompagnato didascalicamente da una foto della stessa, mentre il secondo è già uno di quegli oggettini preziosi che fanno la gioia dei feticisti rock.
Si intitola 3D EP e, coerentemente, sulla copertina c'è solo una macchia, ripetuta più volte, stampata in rosso e verde con i colori non perfettamente sovrapposti: è la tecnica delle illustrazioni tridimensionali visibili con gli appositi occhialini, un must della cultura pop del dopoguerra.
L’album, White Music, arriva all'inizio del 1978. Visivamente non è molto interessante: i quattro XTC sono fotografati in posa da nuovo-gruppo-giovane-fico, vestiti di bianco e nero, con frecce sui pantaloni che fanno piedino ai modrevivalisti.
Un'immagine che non corrisponde per niente alla vera natura di Partridge e compagni, e d'altra parte anche il contenuto sonoro dà appena un'idea del progetto che sarà. Da notare che in Italia, goffamente, il disco uscì con sulla cover il logo "Punk!", per agganciare la clientela di Rotten e Strummer.
Da White Music viene tratto il singolo programmatico This Is Pop?, munito invece di artwork all'altezza. A un'occhiata veloce sembra la fotografia di oggetti comuni appoggiati su un tavolo (forbici, cavatappi, pistola ad acqua, sigaretta, lecca-lecca); osservando meglio si scopre che ogni oggetto forma una lettera, e che l'insieme compone titolo e nome della band.

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GO2 (1979).
La copertina di GO2, secondo lp targato XTC, è una delle più famose ed imitate. Stavolta l’artwork è opera dello studio Hipgnosis, famoso per la spettacolarità e l’originalità delle immagini create per il mercato musicale. In questo caso, invece, niente immagini: solo un lunghissimo testo, che continua anche sul retro, che comincia con "Questa è la copertina di un disco. Questo testo è la grafica della copertina. La grafica serve a vendere il disco..." e continua sullo stesso tono.
È una satira sui meccanismi del marketing musicale: la Hipgnosis prende in giro la medesima forma d'arte della grafica dei dischi, e quindi se stessa, con beffarda attitudine post punk. Il titolo è inserito nel testo ("...in questo caso il disco è GO2 degli XTC... "), testo che verrà adattato a tutti i supporti che ospiteranno l'album ("This is a CD Cover", "This is a Cassette Cover", etc.).
Viene in mente qualcosa di simile? Forse Album dei PIL?

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Drums And Wires (1980).
Quando pubblicano Drums And Wires, gli XTC hanno imboccato la strada di un pop sofisticato, confezionato secondo il loro stile, a questo punto già piuttosto definito e quindi riconoscibile.
Hanno anche già fuori il singolo Making Plans For Nigel, uno dei loro pezzi più famosi. La confezione del 45 giri ricorda quelle dei giochi di società, e infatti il disegno molto semplice (fa pensare ai fumetti di Chris Ware, oggi molto trendy) ritrae una coppia di anziani che gioca a dadi con un ragazzo. In basso, oltre alla firma del gruppo, c'è la scritta "made in England", tanto per ribadire qual è la vera patria del pop. Drums And Wires, invece. sviluppa un'idea già timidamente abbozzata in precedenza.
Già su White Music e su qualche singolo del periodo, il logo XTC era realizzato in modo da raffigurare un volto stilizzato, in cui la X delimita i contorni, la T forma naso e sopracciglia, la O un occhio e un piccolo tratto di sottolineatura disegna la bocca. Qui lo stesso concetto è realizzato in bella copia, con eleganti pennellate e colori molto decisi (giallo, rosso, viola e verde) e decisamente - va da sé - molto Pop.
Il corollario a 45 giri di Drums And Wires è costituito da Ten Feet Tall, che riprende il minimalismo di This is Pop? (qui l'immagine di un comunissimo righello giallo ripetuta dieci volte, su fondo nero); e da Wait Till Your Boats Goes Down, dall'aspetto di un'etichetta commerciale, che grazie al disegno di una nave collega il blocco di uscite legate al successivo Black Sea.

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Black Sea (1980).
I quattro tornano a mostrarsi in foto sulla copertina di un album, ma lo fanno in modo molto diverso rispetto all'esordio. Sono vestiti con mute da palombaro che sembrano uscite da un libro di Jules Verne, davanti a un fondale dipinto, mentre sul retro c'è la stessa immagine ripresa ovviamente da dietro. Il gusto per icone e oggetti del passato, per un immaginario visivo rétro, è abbastanza costante nella produzione XTC, così come l'abitudine del gruppo di presentarsi en travesti, di solito nelle buste interne. A dire il vero anche la fotografia di Black Sea, nelle prime edizioni era all'interno, nascosta da una busta di carta verde su cui era stampato il titolo. Poi però la cover fotografica, senza ulteriori credits, è diventata quella ufficiale.
A contorno, Partridge e compagni sfornano una manciata di singoli graficamente molto interessanti. Sgt. Rock è l'omaggio all'omonimo personaggio dei fumetti americani (grande passione di Partridge): di conseguenza, la cover è formata da un poster ripiegato attorno al vinile, in cui si sviluppa una storiella, appunto, a fumetti. Towers of London ha una confezione a due strati: sulla busta in carta è stampato il disegno stilizzato di un profilo urbano con moderni grattacieli, mentre su una seconda busta trasparente è stampato lo skyline classico di Londra con i suoi palazzi vittoriani. Infilando la busta di carta in quella trasparente i due paesaggi, antico e moderno si fondono, come succede davvero nelle città.
E ancora la città è protagonista dell'artwork di Respectable Street: qui c'è una semplice cartina stradale di un'area urbana a cui è sovrapposto il logo XTC, ripetuto diverse volte e ottenuto con linee rette che si confondono con le strade della mappa. Il titolo del disco è collocato come se fosse il nome di una delle strade.

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English Settlement (1982).
Tirando ancora in ballo i Beatles, English Settlement viene indicato spesso come il "Doppio Verde", un po' perché è uno dei vertici degli XTC e un po' perché la grafica, molto scarna, lascia spazio al verde piatto dello sfondo.
Il disegno che con pochi tratti definisce la forma di un cavallo bianco sembra modernissimo, ma in realtà è vecchio di 3000 anni: si tratta, infatti, dell'Uffington White Horse, una figura scavata nel gesso del crinale di una collina dell'Oxfordshire (vicino a Swindon) risalente all'Età del Bronzo. È una delle prime testimonianze di insediamenti umani sul territorio inglese, una traccia di un antico "English Settlement".
La copertina è ancora un orgoglioso omaggio che gli XTC tributano alla loro terra: l'Inghilterra e il Regno Unito, ma anche i dintorni della loro piccola Swindon.

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Mummer (1983).
Pesca nuovamente nel passato il concept dell'artwork di Mummer, il cui titolo si riferisce a una vecchia tradizione popolare dell'Inghilterra rurale. Durante il periodo natalizio, nei villaggi, alcuni abitanti si travestivano con stracci e pezzi di carta e andavano nelle strade e nelle case a recitare e raccontare storielle. Il travestimento doveva essere totale: essere riconosciuti comportava infatti l'esclusione dallo "spettacolo".
Gli XTC si appropriano di questa vecchia usanza perché la sentono loro. In questo periodo, infatti, l'idiosincrasia di Partridge per le esibizioni pubbliche avrà il sopravvento e il gruppo chiuderà con concerti e tournée per dedicarsi solo alle produzioni in studio. La vera copertina, rifiutata e retrocessa nella busta interna, avrebbe dovuto essere la foto in bianco e nero dei musicisti (ora tre) completamente travestiti da surreali cavalieri di carta e stoffa. E, nel rispetto della tradizione, sono irriconoscibili. L'artwork definitivo è molto meno surreale ed efficace.
Dei tre mummer rimane solo un'ombra proiettata su una texture di carta stropicciata, il tutto immerso in un giallo/verdino pastello che pare uscito da un disco della 4AD.
Molto interessante il singolo collegato Great Fire, con un pattern optical rosso che ricorda il movimento delle fiamme. Viene riproposto il trucco della busta trasparente sulla quale è stampato lo stesso motivo: sfilando la busta interna si ha così l'illusione del movimento.

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The Big Express (1984).
Sonorità più urbane rispetto a Mummer e, coerentemente, immaginario da rivoluzione industriale. La ruota nella foto anteriore (nella prima tiratura la copertina era inoltre tonda e non quadrata) appartiene a una locomotiva a vapore e il logo dipinto su un muro è quello della Great Western Railway, compagnia ferroviaria che proprio a Swindon aveva un grande stabilimento.
Gli XTC compaiono all'interno, travestiti da macchinisti, dentro la vecchia locomotiva.

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Skylarking (1986).
Il ritorno a sonorità pastorali (con la controversa produzione di Todd Rundgren) è sottolineato dall'illustrazione che rimanda a un'antica e mitica era pagana, di un giovane e una ragazza nudi intenti a suonare il flauto. Il ragazzo ha un occhio a forma di uccello ("skylark" in inglese significa allodola). Interessante è anche la copertina che non fu, perché rifiutata dai discografici.
Doveva essere doppia: l'ingrandimento di peli pubici maschili su un lato e femminili su quello opposto, con fiori di prato aggrovigliati. Secondo Partridge avrebbe dovuto rimandare alle atmosfere erotico-bucoliche di L'Amante di Lady Chatterley.
Rilevante il singolo Dear God (inizialmente non inserito in scaletta ma registrato nelle stesse session), con la quasi blasfema fotografia di una mano inchiodata a una scrivania da una penna.

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Oranges And Lemons (1989).
Gli XTC gettano la maschera e omaggiano i Beatles in maniera esplicita: l'illustrazione di copertina non può infatti non ricordare, anche all'occhio meno esperto, un disegno di Yellow Submarine.
Il disegno, coloratissimo, è ispirato direttamente alla pubblicità di una radio americana, realizzata nel 1965 da Milton Glaser, grafico ultrapop famoso per almeno due sue creazioni: il lago I love NY con l'icona del cuore e il manifesto con il profilo di Dylan in silouhette nera con i soli capelli colorati a tinte accese.

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Nonsuch (1992).
Con il terz'ultimo "vero" album uscito finora, Partridge torna a proporre temi grafici pescati dalla vasta iconografia dell'antica Inghilterra. In questo caso, una illustrazione tratta dal libro A Short History Of Ewell, che raffigura il Nonsuch Palace, l'antico Palazzo Reale che Enrico VIII, cominciò a costruire a metà del '500 nel Surrey. Il Palazzo venne abbattuto poco più di un secolo dopo.
L'immagine stampata in oro su fondo rosso rende la copertina molto elegante. Per la prima volta la serie dei singoli ha una grafica coordinata all'album cui sono collegati. Del resto in quegli anni, a parte il breve periodo Britpop, il singolo non ha più il peso specifico e l'importanza che aveva negli anni 80, e non ha più senso curarlo maniacalmente come un supporto autonomo.

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Apple Venus Vol. 1 e Wasp Star (1998-99).
Un po' a sorpresa, gli XTC si ricostituiscono alla fine del millennio e producono due album gemelli usciti a breve distanza, uno più melodico, acustico e orchestrale (Apple Venus), l'altro più nervoso e chitarristico (Wasp Star).
Anche la grafica rispecchia questa doppia personalità. Se su Apple Venus compare la fotografia di una piuma di pavone, su Wasp Star un particolare dello stesso soggetto (il disegno di due quasi cerchi concentrici rossi e blu) viene trattato digitalmente fino a renderlo una forma astratta che può ricordare le fotografie scientifiche realizzate al microscopio.

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Il commiato dei Duchi della Stratosfera.
Gli XTC sono uno di quei gruppi che dividono in due l'elettorato rock. Chi li ama alla follia e chi li detesta (e li considera spocchiosi, snob e pretenziosi).
Di qualunque fazione facciate parte, una cosa dovete riconoscerla: sono (stati?) un gruppo tra i più lucidi e brillanti della moderna storia del rock. Occupano un piccolo spazio, ma ben stipato di suggestioni cui - siamo sicuri - attingeranno a piene mani ancora molti artisti a venire.
L'ultima notazione riguarda il side-project Dukes of Stratosphear. Dopo essersi travestiti molte volte per le foto dei dischi, gli XTC, a metà degli anni 80 si trasformano in perfetto gruppo Sixties e pubblicano sotto la sigla The Dukes Of Stratosphear il mini 25 O'Clock e l'album Psonic Psunspot zeppi di finte hit anni 60, filologicamente corretti, da ogni punto di vista. Grafica psichedelica compresa.

 

 

 

 

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