FRUITS FALLEN FROM GOD'S GARDEN 1983

 

Durante il periodo natalizio nella Felice Vecchia Inghilterra, ai tempi in cui gli intrattenitori porta-a-porta non dovevano competere con Il Suono della Musica o con I Predatori della Fottuta Arca Perduta, gruppi di mummer viaggiavano per i villaggi esibendosi in Giorgio e il Drago ed in altre favole che eseguivano sotto forma di pantomime. La parola mum (zitto) ha le stesse origini della parola paneuropea mumble (borbottare), solo che borbottare non è assoluto. Per cucirsi la bocca bisogna stare completamente in silenzio, non dire nulla. Per questo motivo i mummer erano dei mimi e per questo erano derisi, come nei secoli futuri la gente riderà mentre David Bowie mima un muro invisibile.

Andy Partridge fa un po' di più che borbottare. Per gran parte del 1982 rimane seduto come una vecchia vedova, rannicchiato in uno scialle nel giardino posteriore della sua vecchia casa sventrata recentemente acquistata, nell'elegante Città Vecchia di Swindon. E' solo una casa con veranda, con tre piccole stanze da letto e una cucina a parte appoggiata al resto. Ma è casa sua ed ha un piccolo pezzo di terra sul quale riscaldare le sue ossa stanche. E' fragile e debole, ma non c'è nulla come un piccolo tumulto di emozioni per riaprire il rubinetto della creatività.

Il sempre fatalista Colin Moulding considera il suo ritiro forzato dalle tournèe come un'opportunità per produrre dischi migliori e per passare più tempo con la famiglia. Ma la situazione ha una conseguenza. Nonostante il lusso di una pausa di cinque mesi dal comporre, la Musa non è con lui. Colin scrive solo tre delle canzoni dell'album seguente.

Andy "la vittima" è, in effetti, un rullo creativo. L'esaurimento gli era costato la salute, ma aveva ottenuto quello che voleva. Gli XTC non andranno più in tournèe. Potrà dedicare tutto se stesso al comporre, al registrare e al produrre. Scrive e registra la colonna sonora di Ocean's Daughter, un film di Mike Portelli, con un tema inizialmente intitolato "The Garden Of Earthly Delights", anche se il titolo è scartato. Durante un paio di settimane d'agosto, per la prima di un certo numero di volte, lavora nei Crescent Studios del produttore David Lord. Ma per la maggior parte del tempo, e per la prima volta dopo dieci anni, conduce una vita sedentaria.

Il tumulto degli XTC non è nulla paragonato ai cambiamenti del mondo. L'Argentina decide di invadere la colonia inglese delle Isole Falkland, dando a Maggie Thatcher una piccola guerra da vincere per incrementare l'orgoglio nazionale prima delle imminenti elezioni. Il Papa decide di farsi degli amici tra gli inglesi dai tempi in cui Enrico VIII aveva mostrato il dito medio al Vaticano, circa 450 anni prima. Con lo stesso sentimento di generosità, la regina Elisabetta è d'accordo nel dare al Canada la sovranità indipendente – naturalmente non è che abbia altre possibilità, come probabilmente le dice Michael Fagen, quando una notte entra in camera sua. E' un anno molto importante.

Anche la musica sta cambiando. Il grezzo se ne va per lasciare il posto al raffinato. L'album più desiderato dell'anno è Tin Drum dei Japan, un lavoro artistico superbamente brillante di una band di glam rockers guidata da David Sylvian, votato per due volte Uomo più bello del Mondo. Il disco è una produzione sontuosa, e il produttore è Steve Nye.

Gli XTC lo scelgono per produrre il nuovo disco, intitolato provvisoriamente Fruits Fallen from God's Garden, e iniziano a registrare nel settembre del 1982 nello studio di registrazione rustico e rurale del loro ex produttore Martin Rushent. Nonostante una partenza incerta, le registrazioni continuano al Manor durante novembre, e il missaggio agli AIR Studios di Oxford Street a Londra. E' qui che Nye aveva studiato, lavorando con il produttore dei Beatles, George Martin. Ma non va tutto bene tra Partridge e Nye. Gran parte del disco è remissata su richiesta della Virgin, ed Andy riceve l'offesa finale dal suo nuovo manager: l'album, ora intitolato Mummer, è respinto.

 

 

MUMMER

PARLANDO TRA LE RIGHE


 

Colin: Nel 1982 eravamo tutti presi da queste produzioni carine e pulite. Gente come Green degli Scritti Politti e il disco Tin Drum dei Japan. Un tantino meccanica ma mirabilmente brillante.

Andy: Io chiesi alla Virgin chi l'avesse prodotto, e così trovammo Steve Nye.

Dave: Ma i Japan erano un gruppo del tutto differente da noi. Avevano molte tastiere. Era un disco molto bello, ma Steve non faceva al caso nostro.

Andy: Alla Virgin volevano un singolo e noi volevamo cambiare Hugh, così abbiamo preso Steve per registrare "Wonderland", "Beating of Hearts" e qualcos'altro per un lato B.

Colin: Abbiamo scritto per quasi cinque mesi durante l'estate.

Andy: Un lusso, dopo cinque anni passati continuamente in tournèe.

Colin: Non quanto i nostri standard attuali.

Andy: Andammo ai Genetic Studios di Pangbourne, un fabbricato nel bosco di proprietà di Martin Rushent.

Colin: Era come essere in campeggio.

Andy: Così sistemammo la strumentazione e aspettammo. Steve arrivò nel tardo pomeriggio, camminando senza fretta con indosso il suo maglione da cricket e i suoi pantaloni sformati. "Ciao, tu devi essere Steve Nye". "Dove cazzo sei stato?". E lui sembrava fregarsene.

Dave: Noi non eravamo dell'umore migliore, ma penso che fosse genuinamente dispiaciuto.

Colin: Io non me la presi con lui.

Andy: Il fatto che fosse così scontroso non aiutava di certo. In qualche occasione gli capitava di dire qualcosa di divertente, ma fino a che non iniziammo il disco non sperimentammo in pieno lo spettro della sua scontrosità.

Dave: E' un tantino ingiusto. Steve aveva un senso dell'umorismo molto all'inglese. Non partecipava agli scherzi, ma mi sono trovato bene con lui, e lo trovai molto divertente. Devi rispettare la gente per come è, e qualche volta Andy non lo fa.

Colin: Era un grande scoreggione.

Andy: Poteva scoreggiare a comando.

Colin: E conosceva qualche buona Curry House.

Andy: Ne provammo il risultato la mattina dopo.

Neville: Potrebbe essere questa la ragione per cui Terry lasciò la band dopo queste sedute di registrazione.

Andy: Ci lasciò mentre stavamo provando l'album vero e proprio nel vecchio magazzino di scene teatrali Mechanics Institute a Swindon. A Terry non piaceva il fatto che non suonassimo più in concerto, e aveva dei problemi con la sua ragazza australiana.

Colin: Che era incinta.

Andy: E che non era contenta di trasferirsi dalla soleggiata Newcastle all’umidità di Swindon.

Neville: Non riesco ad immaginarmi il perché.

Andy: Stavamo lavorando durante l'ora di pranzo a "Love On a Farmboy's Wages", posò le sue bacchette, prese su le sigarette e le sue chiavi e disse "Me ne vado, ragazzi. Lascio il gruppo, così… ehm… ci vediamo!". Fu così. Con i piatti che ancora giravano sui loro trespoli.

Colin: Il nuovo materiale non gli piaceva molto, ed Andy cercava di spiegargli il ritmo di batteria e lui non ci riusciva.

Andy: Credo che pensò stessimo cercando di metterlo in una condizione tale da obbligarlo ad andarsene, ma non era vero. Fortunatamente Dave salvò la giornata ricordandosi di Pete Phipps, che con i Random Hold ci aveva fatto da gruppo di supporto.

Dave: Era stato il batterista di Gary Glitter e pensai che sarebbe stato divertente se a sostituire Terry fosse uno come lui. Era un grande e forte batterista.

Andy: Così lo chiamammo e due giorni dopo era con noi.

Dave: Ma poiché Andy aveva deciso di fare un grande cambiamento al suono del gruppo, si trasformò in una scelta strana.

Neville: Nonostante le lamentele, chiedeste a Steve Nye di tornare a produrre il disco.

Andy: I risultati delle prime sedute di registrazione suonavano bene, così pensammo, perché non gli lasciamo fare il disco?

Colin: Io penso che fossimo probabilmente innamorati del fatto che fosse un protetto di George Martin e degli AIR Studios. Ma abbiamo dovuto remissare molta della sua roba.

Andy: "Wonderland" dovette essere remissata da Alex Sadkin e Phil Thornally, e le più fragorose furono rifatte da Phil ai Rak Studios, così che abbiamo speso molto e male. Anche se i missaggi morbidi di Steve erano proprio splendidi. Era un grande ingegnere del suono.

Neville: E come reagirono alla Virgin a tutte queste spese?

Andy: Jeremy Lascelles disse "No, non mi piace. Andate e scrivete un altro disco".

Neville: Incoraggiante.

Andy: Ero completamente mortificato.

Colin: Pensavamo che fosse un buon disco, e con un sacco di singoli. Poteva anche non essere consistente come Black Sea, ma fu proprio fastidioso sentire tutte quelle critiche.

Dave: Poteva anche esserci una giustificazione. Mentre lo stavamo facendo sembrava proprio forte, ma ad ascoltarlo perde di vivacità.

Colin: Pensammo, siccome è al trentacinquesimo posto per essere incoronato, deve avere ragione.

Neville: Adesso ci fate del sarcasmo.

Andy: Se il suo culo sarà sui francobolli un giorno, gli daremo retta.

Neville: Il suo culo?

Andy: Se io fossi la regina, avrei il mio culo sui francobolli così che tutti sappiano cosa stanno leccando.

Neville: Così scriveste un altro disco?

Andy: Solo due canzoni, "Gold" " " e "Great Fire" " " e a Jeremy piacque "Great Fire".

Dave: Coinvolsero Bob Sargeant per produrla. Un tipo simpatico. Fece Haircut 100 and the English Beat.

Andy: La registrammo agli Odyssey Studios di Londra e alla Virgin accettarono il disco. Avremmo voluto intitolarlo Fruits Fallen from God's Garden e chiamai Dave Gragon della Design Clinic per disegnare una copertina dove noi avevamo della frutta sulla testa, seduti all'esterno di una vecchia casa di campagna. Ma non ci volevano vedere come dei frutti e il nominare Dio nel titolo provocava il panico nella gente del marketing. Continuava a piacermi il titolo Fallen from the Garden, ma alla fine scegliemmo Mummer.

 

 

MUMMER

SULLE CANZONI


 

“BEATING OF HEARTS”

(Andy Partridge)

I capelli lunghi e la giacca in finta pelle non hanno mai fatto di Andy Partridge un hippy. E' nelle sue ossa. Nel 1982, quando scopre che accordare la chitarra su una sola nota, tipo la Glitter Band, può farla sembrare indiana, l'hippy che è in lui sgorga all’esterno. Purtroppo i tamburi e le campanelle di "Beating of Hearts" sembrano falsi tanto quanto la sua giacca di pelle, e la vera psichedelia rimane ancora lontana. Ma appena le sue dita vanno su e giù nel barrè di multiple corde in Mi, e la voce da vecchia foca prostatica con la tosse torna a ruggire, il messaggio diventa possente come qualsiasi altra cosa strimpellata a Woodstock.

"Parla di affari di cuore che sono da preferire agli atti di guerra. Ogni volta che vedo quel pezzo di filmato dove c'è lo studente cinese che si para davanti ad una fila di carri armati, penso che tutto ciò esprima il sentimento che volevo esternare con questa canzone. Il cuore è più forte dei carri armati, delle bombe a degli aerei da guerra ululanti".

Benché la canzone non giustifichi le spese per un video, l'emittente Channel 4 chiede agli XTC di fare un programma per la loro serie "Play At Home". "Beating of Hearts" è una di quelle che il gruppo filma, suonandola seduti nel Wyvern Theater di Swindon, con indosso delle magliette bianche su cui sono proiettate immagini di guerra e di fiori.

 

 

“WONDERLAND”

(Colin Moulding)
(Singolo e brano dell’album)

"Wonderland" è la discendenza mutante di un'unità economica per l'eco e di una compagna di scuola chiamata Jennifer Skirton. "Avevo iniziato a trafficare con un riverbero da poco prezzo e un sintetizzatore Korg, e avevo creato questa eco scendendo di tonalità", dice Colin. "Sembrava la musica di Alice in Wonderland suonata in una grotta profonda. Penso che la composizione di questa canzone mi sia stata ispirata da una ragazza che conobbi a scuola e che si chiamava Jennifer Skirton. Era una di quelle ragazze che non devi azzardarti a toccare, perché sono troppo carine e ti potrebbero mortificare su due piedi. A scuola ero riuscito a sedermi vicino a lei e, a quei tempi, mi sembrò il giorno più felice della mia vita. Ma la fregatura era che lei usciva coi ragazzi più grandi". Nella registrazione ai Genetic Studios fa la sua apparizione un po' di batteria funky da parte di Terry. "Fregò la sezione finale dalla 'Don't Stop the Music' degli Sly and Robbie", dice Andy. "Hans de Vente portò in studio questo nastro, e noi pensammo che fosse la cosa più funky mai sentita prima".

Sebbene, molto probabilmente, Andy non abbia suonato in questo brano, appare lo stesso nel video assieme a Dave Gregory, nei panni di un giardiniere che si prende cura delle rose nel palazzo dei Tudor, Hatfield House. "Fu tremendo", dice Andy. "Avrebbe potuto essere passabile se non ci avessero messo quei cinque ballerini in tuta. Tutti pensarono che fossimo noi". "Io avrei scelto un film con Jennifer Skirton mentre nuota sottacqua", dice Colin.

 

 

“LOVE ON A FARMBOY’S WAGES”

(Andy Partridge)
(Singolo e brano dell’album)

Dopo esser stato congedato dalla marina, Johnny Partridge aveva fatto un po' di lavori occasionali. Spesso portava il piccolo Andrew sul camion del Caseificio Latton, giù per le stradine con le siepi del Wiltshire, raccogliendo i bidoni del latte da antiche fattorie in pietra attorno a Swindon.

Nonostante tutto ciò fosse quello che più si avvicinava ad una fattoria che il giovane Andy avesse mai visto, l'immagine fornisce un'angolazione romantica alla Thomas Hardy per un'altra canzone che parla delle difficoltà causate dalla povertà. Ma "Love On the Piss Poor Wages" come sarà conosciuta più avanti, è piena di frammenti della sua stessa vita. "La frase 'People say that I'm no good/Painting pictures and carving wood[1]'sono i genitori di Marianne che mi dicevano quanto fossi uno scrittore da quattro soldi. Quando la conobbi dipingevo manifesti nei grandi magazzini McIlroy e questo fu il loro commento sarcastico sul fatto. Erano molto arrabbiati con me perché lei si stava quasi per sposare con un insegnante e per trasferirsi sulla costa meridionale".

Per aumentare l'impressione data dalle parole, che ricordano la canzone popolare inglese, la canzone è costruita basandosi su una chitarra alla Bert Jantsch, accordata normalmente ma suonata maldestramente, sul ritmo di batteria sbatacchiato da pentola di coccio che fa diventare matto Terry, e sul basso di Colin che ricorda senza volerlo una mucca. "Se avessi saputo che Andy voleva una mucca, avrei fatto ricorso all'unguento", dice.

 

 

“GREAT FIRE”

(Andy Partridge) (Singolo e brano dell’album)

Sollevandosi dalle avversità, "Great Fire" è  scritta esattamente pochi attimi dopo il rifiuto di Jeremy Lascelles della Virgin per la prima versione di Mummer. "Misi giù il telefono, mi sedetti con la testa fra le mani e pensai, E adesso cosa faccio? Stavo fissando, senza vederla, una scatola di cioccolatini piena di matite, la quale aveva sui margini delle scene dello York del passato. Pensai che sembrava Londra ai tempi del grande incendio del 1666". Questo treno di pensieri lo porta dai grandi fuochi al grande amore, e la canzone è completata in dieci minuti, tutto grazie alla scatola di cioccolatini di Terry.

Bob Sargeant produce la canzone agli Odyssey Studios e, per la prima volta su disco, gli XTC usano dei veri archi, tra i quali quelli di Nigel Warren-Greene e di Gavin Wright, che avevano suonato su "Eleanor Rigby". Mancando loro una conclusione, copiano un'idea dalla "Pleasant Valley Sunday" dei Monkees e permettono all'intero missaggio di sparire in una scia di riverbero. "Pensai che Bob avesse fatto un buon lavoro e che fosse una buona canzone", dice Dave. "La prima volta che ascoltai il singolo alla radio pensai, sembra essere un successo, dovremmo ascoltarne di più di questa roba. Ma non fu così". Radio One della BBC lo trasmette… una volta!

 

 

“DELIVER US FROM THE ELEMENTS”

(Colin Moulding)

Una sera Colin siede nel suo bovindo guardando le stelle. Ha sempre avuto la passione per l'astronomia, diversamente da Andy con la sua paura delle stelle. A Colin piace la sensazione di insignificanza che la vastità dell’astronomia da alla piccola Terra e al suo ancor più piccolo popolo. Strimpellando un paio di accordi cerca di descrivere questa forza. "Volevo scrivere una canzone su quanto noi quaggiù siamo insignificanti, ma sapevo che non potevo scriverla in termini astronomici", egli dice. "Una specie di 'Making Plans for Rigel'?", dice Andy. "Così sentii che fosse meglio sostenere questo sentimento su un livello più terreno", continua Colin. La canzone rimane una meraviglia di due accordi fino alla fase delle prove, allorché aggiungono il suono da "tempesta del deserto" del Mellotron e il ritmo sintetizzato di Andy. Improvvisamente diventa l'enorme canzone che vuole.

In studio Dave aggiunge un vero scacciapensieri, e quasi si spezza le labbra mentre lo colpisce tra i denti. Il momento dell'impatto è registrato, e nell'introduzione si può udire un ping!, anche se le seguenti imprecazioni vengono tagliate. L'effetto sonoro al contrario e l'eccessivo finale lasciano intravedere quello che saranno i Dukes. "Come puoi vedere stavamo giocando a diventare psichedelici già nel 1983", dice Andy.

 

 

“HUMAN HALCHEMY”

(Andy Partridge)

Un giorno, durante i missaggi negli studi AIR, Andy apre la porta per uscire un momento e il Giappone li invade – il gruppo dei Japan, non la nazione. Stanno lavorando nello studio accanto e hanno sentito dire che i loro eroi, gli XTC, stanno registrando con il loro vecchio produttore, Steve Nye, e stanno origliando. La canzone che Steve sta missando è "Human Alchemy", una canzone difficile da scrivere. In origine doveva essere una improvvisazione strumentale dal titolo "Jacobs Ladder", ai tempi in cui la suonavano nella sala prove di Fatty, quella che puzzava di urina. Ma si meritava un grande testo. "Volevo scrivere una canzone sulla schiavitù, ma non è un argomento che mi appartiene. Essendo di pelle bianca, è una cosa di cui ancora mi sento colpevole, e questo fornì un veicolo perfetto per la questione. Non volevo cantare qualcosa di banale su quanto sia orribile la schiavitù. Avevo bisogno di un nuovo approccio e, piacendomi l'album Alchemy della Third Ear Band, pensai che la schiavitù potesse essere vista come una alchimia umana, dove gli esseri umani neri vengono dagli altri tramutati in oro".

"Spero che le parole non appaiano troppo pretenziose, perché la cosa che ho avuto più vicina alla schiavitù è stato un bis-bis-bisnonno di colore. Credo di non avere visto una persona di colore fino agli undici anni e si trattava di uno spazzino. Lo seguii per ore intorno a casa mia".

 

 

“LADYBIRD”

(Andy Partridge)

Seduto nella sua stanza d'albergo in Italia durante un giorno di piovoso, Andy vede un ragno che costruisce la sua tela nella pioggia. Nella sua mente il ragno lo conduce agli insetti ed alla tragica storia di "Ladybird Ladybird". Si annota l'idea per un utilizzo futuro. Questa è un’altra delle canzoni composte nel suo giardino di Swindon, ondeggiando senza volere nei suoi pensieri riguardanti una donna di nome Erica, che aveva conosciuto alla prima di un film. Ne usce un incrocio tra la "Your Mother Should Know" di McCartney ed un pezzo jazz di Dave Brubeck, abbellito da uno stile plettrato alla George Harrison che Steve Nye insiste per tenere, frenando alla fine l'insistenza di Andy per cercare un suono originale.

La canzone piace a tutta la band. "Possedeva il gusto dell'improvvisazione. Con questa canzone sfiorammo l'atmosfera del pianeta Jazz, e fu molto eccitante farlo", dice Andy. Colin non è d'accordo. "Il Jazz per sua natura è esplorativo, e la melodia che io suonai fu prestabilita". Ma la canzone gli piace. "Alcune canzoni hanno una specie di thrumm basso che mi piace, e questa è una di quelle. E' anche molto ben registrata. Fu Pete Phipps a fare qualcosa di veramente esplorativo con quel suo suono di insetto che corre in fretta".

 

 

“IN LOVING MEMORY OF A NAME”

(Colin Moulding)

"Questa non  è probabilmente una delle mie canzoni preferite", dice Colin sorprendendo Andy. "Racconta dell'essere triste vicino a una tomba, ricordando la vita della gente lì sepolta. Non scaturisce da una esperienza personale o dalla mia immaginazione. A me piace scrivere canzoni che siano parte di me. E' nata dalla melodia. Penso che in quel momento avessi nella testa un pochino di 'Martha, My Dear'. Ha lo stesso piano arrancante". Ha anche un middle eight che sembra chiaramente un passaggio della "Maria" di Bernstein, ed è una canzone migliore di quanto pensi Colin.

Dave Gregory come al solito suona il piano, nonostante Colin stesso l'abbia composta sul piano verticale di casa sua. "Penso che Dave ci suoni la maggior parte degli strumenti", dice Andy. "Non ricordo di averci suonato alcunché".

 

 

“ME AND THE WIND”

(Andy Partridge)

"Un fan mi scrisse dicendo, 'Ah! Io so di cosa parla. Parla della relazione con Terry Chambers, ci sono tutti gli indizi, vero?' Ci sono 'snares[2]', 'sitting on your stool[3]', 'while you crack the whip[4]', 'imprisoned in your drum beat[5]'. "

Andy è perplesso dalla suggerita associazione con la dipartita di Terry. "Me and the Wind" è solo il sentimento agrodolce che si ha alla fine di una relazione, come la colonna sonora di una scena di Whistle Down the Wind o di Billy Dear, immobile su una collina battuta dal vento, osservando il paesaggio. Ma Terry c'entra? C'è anche il tipo di ritmo di batteria acrobatico che Terry odierebbe. "Forse è qualcosa di inconscio, sapendo che Terry se ne sarebbe andato, ma non credo sia così", egli dice.

La canzone inizia con una chitarra dal suono di piano, ma Andy decide che è meglio sforzare i polsi di Dave per suonare un piano vero. Steve Nye la registra attraverso un autopanner, così da farlo sfrecciare lungo l'immagine stereofonica, ed Andy aggiunge l'effetto del vento soffiando in un flauto. "Credo che assomigli alla musica che avresti ascoltato mentre arrivavano i Romani", dice Colin. "Avrebbe potuto essere la colonna sonora di qualcosa tipo Io, Claudio". Andy è sempre più perplesso.

 

 

“FUNK POP A ROLL”

(Andy Partridge)

Andy è abbastanza convinto che da quel momento la sua carriera sia sull'orlo del fallimento. Il disco è quasi completato, ma alla Virgin sembrano indifferenti. Smetterla con le tournèe gli aveva fatto perdere gli amici e lui aveva cacciato Ian Reid, il loro manager da tanti anni, dalle sedute di registrazione. Ma non c'è niente come una buona dose di veleno per ispirarlo. "Funk Pop a Roll" non è una canzone pastorale come il resto di Mummer. E' la potenza pop degli XTC al massimo che sputa nel piatto in cui mangia – l'industria discografica. In una tale registrazione rilassata, la violenza di "Funk Pop a Roll" spicca come pestarsi un pollice. "E' stravagante, questa", dice Colin. "Probabilmente appartiene più a The Big Express". E' una canzone manifesto sull'industria discografica. "Ero un ingenuo, ma passando gli anni lo sono stato sempre meno. Parla dell'immondizia con la quale hanno imboccato il pubblico, e lo fanno tuttora", dice Andy. "Tutto ciò che mangi è spazzatura/Ma è facile inghiottire cose senza sapore" egli sputa nel testo. "Colando come il napalm dagli speaker e dalle griglie della tua radio/E nelle bocche dei bambini". Ma, ammettendo la propria colpa nella faccenda, "Per favore non darmi retta/Sono già stato avvelenato da questa industria".

Dave tiene insieme la canzone con delle chitarre taglienti mentre Andy, col sangue agli occhi, se la cava con una esecuzione al sassofono passabile. Il povero Phil Tornally esegue il missaggio del brano con ordini precisi per rendere tutto il più forte possibile. Dopodiché, giusto alla fine del disco, convinto di aver appena commesso un suicidio professionale, Andy dice "bye-bye". "Onestamente pensai che avrebbe potuto essere l'ultima nostra cosa ascoltabile su un disco", egli dice. "Qualcuno allora avrebbe dovuto dire 'hello' sul disco seguente", risponde Colin.

 

 

FUORI DAI BINARI…


 

“FROST CIRCUS (HOMO SAFARI #5)

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

Tra la prima e la seconda serie di sedute di registrazione per Mummer, Howard Grey è l'ingegnere del suono di una seduta al Manor, con presenti solo Dave ed Andy. Uno dei risultati è "Frost Circus", costruita passo dopo passo su un sintetizzatore Prophet. "La mettemmo nel sacco delle 'Homo Safari' ", dice Andy. "Era solo una piccola idea strumentale, e finì con l'essere usata per una pubblicità giapponese di trucchi estetici per ragazzine e su vari programmi televisivi". Uno di questi è un documentario sul parco di divertimenti di Coney Island. Un altro brano nello stesso filmato è di Harold Budd, che rimane così impressionato dalla musica di Andy da volerci lavorare assieme in futuro.

 

 

“JUMP” (ALSO KNOWN AS “JUMP, JUMP, LOVE AND SWIMMING POOLS”)

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

La prima canzone registrata in ogni serie di sedute di registrazione per un disco è probabilmente la più fiacca. "Jump" è talmente fiacca che la registrano di nuovo nel seguito delle sedute, e ciò nonostante non la inseriscono nel disco. "Forse solo perché era una canzone fiacca, ed il processo di registrazione fu il suo ultimo respiro", dice Andy. "Ma conosco un sacco di persone a cui piace. Penso che noi fossimo dell'opinione che ci morì tra le braccia. E' piuttosto vicina a quello che chiamiamo easy listening". "Io credo che quello che pensò Steve, e che forse pensammo anche noi, fu che questa canzone appartenesse ad un'altra generazione. Qualcosa degli anni cinquanta", dice Colin, anche se dire che Steve ha sabotato la canzone in fase di produzione è probabilmente esagerato.

Per una registrazione da braccio della morte, sembra effettivamente essere abbastanza allegra. Nella figura di chitarra dello scat finale Andy ammette ci sia un tocco della "59th Steet Bridge Song (Feelin' Groovy)". Ma ci sono anche accenni a influenze africane e latine che rendono il tutto abbastanza confuso. "Le parole della canzone sono io che dico a me stesso di rilassarmi e di mettermi alla prova, di prendere la vita in mano e fare un balzo", dice Andy. "E' una cosa da auto-ipnosi. E quando non seguo questo consiglio, mi sgrido con canzoni tipo 'Seagulls Screaming Kiss Her, Kiss Her' ".

 

 

“TOYS” (ALSO KNOWN AS “OH DEAR, WHAT CAN THE MATTER BE?”)

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

La passione di Andy per i giocattoli è leggendaria. Alle mostre di soldatini è una figura familiare, e ne disegna anche una serie personale. Ha costruito parecchi giochi e giocattoli per i suoi figli, ma è affascinato dalle più pacchiane mostruosità prodotte in serie. "Toys" adopera questo interesse come veicolo per esporre le nostre peggiori peculiarità. "Parla dei nostri strani turbamenti che mettiamo nei giocattoli, e di come tutto ciò si rifletta su di noi. Ragdoll è stato battuto da Action Man, il quale parla con una voce autorevole, ma sessualmente non è tutto lì". La canzone è contro il pregiudizio, ma ha anche il tipo di parole per infiammare il politicamente corretto, anche se ignorante. Ammette anche che il Campo di concentramento per Bambole sia un'idea un tantino di cattivo gusto.

"Toys" è costruita attorno a qualche accordo blueseggiante in Sol bemolle che intrigava Andy, anche se già sa che finirà nel sacco dei lati B. Rimane seduta pigramente per qualche tempo, per poi essere riesumata come lato B delle sedute di registrazione di The Big Express, missata da Glenn Tommey ai Crescent Studios, e completata con i rumori di veri giocattoli meccanici.

 

 

“GOLD”

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

Miles Copeland, manager e membro di famiglia dei Police, sa che gli XTC non andranno più in tournèe, ma cerca lo stesso di soffiarli a Ian Reid. Durante una riunione clandestina al Curry Garden di Swindon, offre un contratto alla band che loro rifiutano. Andy arriva a sentirsi abbastanza sollevato. Ha appena scritto una canzone intitolata "Gold", con la quale dice a sé stesso di apprezzare ciò che ha. Che sotto la giusta luce anche la sua vecchia cittadina di mattoni rossi potrebbe sembrare d'oro. "Stavo andando al ristorante, ed era una di quelle sere in cui il sole sembra proprio un'arancia, e tutti i palazzi parevano d'oro. Pensai, Grande! Quanto è stranamente profetico! La scrissi su una chitarra elettrica abbassata di volume, e penso che lo si possa capire", dice Andy. "E' come se George Formby abbia posseduto una chitarra elettrica – una specie di Formbycazione". "Ci sono praticamente tutti gli stili conosciuti", dice Colin. "E' una specie di Dexy's Midnight Talking Heads Stax Specials", dice Andy.

Bob Sargeant lega insieme gli stili gettati alla rinfusa inserendoci un trombonista, Vince Sullivan, per apporre la sua firma. "Eravamo lì a far niente e dicevamo 'Rendilo più carnevalesco, improvvisa questo e armonizza quello' ", dice Andy. Dave suggerisce di aumentare l'atmosfera carnevalesca facendo del fracasso, come quello nella "Here Comes My Baby" dei Tremoloes”.

 

 

“PROCESSION TOWARDS LEARNING LAND” (“HOMO SAFARI #6)

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

Un altro pezzo strumentale al Prophet registrato da Andy e Dave al Manor con Howard Gray, "Procession Towards Learning Land" ricorda ad Andy il Tibet, e solo il cielo sa perché. L'unico altro strumento è un tamburo giocattolo comprato all'Early Learning Center. Andy istruisce Howard a sovraccaricare deliberatamente il banco per dargli un suono distorto. "Il poveretto si strappò i suoi capelli rossi", dice Andy.

 

 

“DESERT ISLAND”

(Andy Partridge)
(Solo lato B, non presente sull’album)

La quiete che scende sulla città in una giornata di sole e uno sdolcinato accordo di Re diminuita portano Andy a pensare di isole deserte da un angolo obliquo, quello depresso, appena velato da una melodia da cabaret di un bar da spiaggia. "E' un commento sull'Inghilterra dei primi anni ottanta, un gigantesco posto di costruzioni senza anima. Questa landa desolata di nuovi palazzi e autostrade e di centri commerciali deserti, un'isola deserta", dice Andy.

Per la prima volta su disco, Andy e Dave suonano la base musicale su chitarre con le corde di nylon, e la situazione rilassata da al brano un suono da club solare, da spiaggia. "La band suonò in allegria", dice Andy. "Questo è un caso in cui non te ne frega niente della canzone, ti rilassi e viene fuori alla grande". "Il modo di suonare ci fa sembrare il tuo equipaggio", dice Colin ad Andy. "Ma se allontani l'equipaggio dal comandante dovrebbe ancora assomigliare a una canzone. Avrebbe potuto essere migliore se fosse stata completamente acustica".

Registrano la canzone a pizzichi e bocconi, accantonandola più volte durante le sedute di registrazione di Mummer. La riprendono ai Crescent Studios, durante le sedute per The Big Express, per registrare le voci e rimissare l'intera cosa con Glenn Tommey.

 

 

“CUT IT OUT”

(XTC)
(solo lato B, non presente sull’album)

Incastrato per un altro lato B, Andy analizza ore di registrazioni dal vivo per trovare questa cosa, l'improvvisazione finale di una esecuzione di "Scissor Man". "Fu ritagliata da 'Scissor Man'. Da qui il titolo", dice Andy. "Si tratta probabilmente anche della reazione degli ascoltatori quando hanno scoperto che non si trattava di una nuova canzone. 'Piantala![6]' "

 



[1] trad. “La gente dice che non vado bene, disegno quadri e intaglio il legno”

[2] trad. “Cappio”, ma ‘snare drum’ è il rullante (ndt)

[3] trad. “Seduto sul tuo sgabello”

[4] trad. “Mentre schioccavi la frusta”

[5] trad. “Imprigionato dal rullio del tuo tamburo”

[6] Ndr. La traduzione di “Cut It Out”

 

SONG STORIES
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